La presenza di un CCNL Industria, ovvero di un Contratto collettivo nazionale del Lavoro e di settore, è fondamentale per regolare al meglio le dinamiche di lavoro e le direttive di una determinata categoria lavorativa.
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- Le caratteristiche del Ccnl Industria
- Storia e contesto
- Nuove retribuzioni dal 2023 con il rinnovo del CCNL
- Quanti livelli di inquadramento prevede?
- Quante mensilità ci sono?
- I numeri del settore industriale italiano
- Contratto collettivo nazionale del lavoro o CCNL: scopriamo i dettagli
- Elementi del contratto collettivo nazionale del lavoro
- La differenza con il contratto individuale
- Marcatura industriale: quali sono le sue applicazioni?
- Marcatura industriale delle superfici curve
- Differenze tra QR Code e DataMatrix
Il contratto collettivo nazionale del lavoro per ogni singolo settore lavorativo presente in Italia vengono infatti stipulati tra i sindacati dei lavoratori e i datori di lavoro e puntano a creare le direttive eque, abolendo i fenomeni di concorrenza e favorendo invece una specie di solidarietà tra lavoratori di categoria stessi.
Il contratto collettivo nazionale del lavoro si basa poi su quattro livelli ccnl ben distinti (nazionale confederale, nazionale di categoria, aziendale o di gruppo, individuale) che vanno rispettati e che regolano le singole dinamiche relative ai diversi rapporti di lavoro.
Tra i contratti collettivi nazionali del lavoro c'è quello relativo al terziario, all'agricoltura, al commercio, ai metalmeccanici, all'artigianato, all'edilizia e all'industria.
Le caratteristiche del Ccnl Industria
Il Ccnl Industria, ovvero il contratto collettivo nazionale del lavoro che regola le dinamiche lavorative e rapporti tra datori di lavoro, sindacati e lavoratori che si occupano e svolgono delle attività in ambito industriale.
Tra i Ccnl Industria ci sono quelli relativi a:
- Alimentaristi
- Chimica
- Legno
- Metalmeccanici
- Pulimento
- Odontotecnici Artigianato
- Tessili.
Il primo Ccnl Industria è relativo alle industrie di tipo alimentare, mentre il secondo regola le attività lavorative e i rapporti di lavoro dei lavoratori che si occupano di produrre a livello industriale materiale chimico.
Ci sono poi i ccnl relativi alle industrie che si occupano del legno, il contratto collettivo nazionale delle industrie metalmeccaniche, quello legato ai dipendenti che si occupano di pulimento e multiservizi e ai lavori in ambito industriale odontotecnico e artigiano e infine il Ccnl Industria per l'ambito tessile.
Ogni CCNL Industria, di qualunque categoria si tratti, va stipulato in forma scritta e deve contenere, secondo le norme nazionali: le tipologie di contratti di lavoro; le ore di lavoro; l'inizio e la fine del rapporto di lavoro se si tratta di contratto a tempo determinato; il luogo nel quale verrà svolta l'attività lavorativa; l'eventuale periodo di prova, ruoli, mansioni, qualifiche anche precedenti e retribuzione prevista per il lavoratore.
Se sei interessato a conoscere tutte le opzioni contrattuali disponibili nel contesto lavorativo italiano, ti invito a leggere questo articolo esaustivo sui livelli del contratto per i chimici.
Storia e contesto
Il CCNL è il documento più importante del diritto del lavoro italiano e stabilisce i diritti e i doveri dei lavoratori e dei datori di lavoro. La normativa è stata introdotta per la prima volta nel 1988 a seguito di un'importante revisione della legislazione esistente volta a tutelare meglio i diritti dei lavoratori. Gli obiettivi principali della riforma originaria del 1988 erano quelli di migliorare la sicurezza del lavoro e di potenziare i diritti dei lavoratori. Il CCNL viene applicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MEMPS). Gli ispettori di questo ministero controllano i luoghi di lavoro in tutta Italia per assicurarsi che i datori di lavoro rispettino gli obblighi previsti dalla normativa.
E' suddiviso in cinque capitoli.
- Il primo capitolo riguarda la contrattazione collettiva
- il secondo le condizioni di lavoro e di occupazione
- il terzo i salari e gli stipendi
- il quarto le prestazioni sociali e sanitarie
- il quinto le relazioni industriali.
Ogni CCNL si applica a un settore o a una professione specifica (ad esempio i lavoratori del commercio al dettaglio o il personale alberghiero). I negoziati tra le organizzazioni dei datori di lavoro e i sindacati si svolgono ogni tre anni per concordare gli adeguamenti alla legislazione vigente. Queste trattative si svolgono a livello nazionale o a livello di settore, quando c'è un'adeguata rappresentanza di entrambe le parti. Una volta concordate da entrambe le parti, le nuove norme diventano parte integrante del CCNL fino a quando non vengono nuovamente rinegoziate dopo tre anni.
Scopri di più sul contratto per cooperative sociali se sei interessato a esplorare il mondo dei contratti lavorativi.
Nuove retribuzioni dal 2023 con il rinnovo del CCNL
Il 30 novembre 2022 è stato rinnovato il CCNL industria del 14 maggio 2019 per il settore metalmeccanica, installazione impianti, odontotecnica. Le parti stipulanti sono la Anpit, CEPI, Confimprenditori, Federotontotecnica e Unica. La parte sindacale è rappresentata da CISAL.
Il nuovo accordo entra in vigore dal 1° dicembre 2022 e scade il 30 novembre 2025. Il rinnovo contrattuale prevede l’erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale – IVC – già con il decorrere della prima retribuzione, anche retroattivamente per i mesi di settembre, ottobre e novembre 2022.
L’indennità è nella misura dei seguenti valori in base al livello:
- Dirigente: 492,66 €;
- Quadro: 307,91 €;
- Livello A1: 279,58 €;
- Livello A2: 248,79 €;
- Livello B1: 224,16 €;
- Livello B2: 197,06 €;
- Livello C1: 178,82 €;
- Livello C2: 169,97 €;
- Livello D1: 147,80 €;
- Livello D2: 135,48 €.
Per gli operatori alla vendita l’indennità prevista è per la Categoria 1: 203,78 €, per la categoria 2 179,15 €, per la categoria 3 163,47 € e per la categoria 4° 154,52 €.
Relativamente alla retribuzione di base nazionale conglobata mensile, l’accordo di rinnovo stabilisce la decorrenza de nuovi valori al 1° dicembre 2022, 1° dicembre 2023 e 1° dicembre 2024.
Dal 1° dicembre 2022, quindi, gli importi da applicare nel mese di paga sono i seguenti in base al livello:
- Dirigente: 3640,98 €;
- Quadro: 2275,61 €;
- Livello A1: 2066,25 €;
- Livello A2: 1838,69 €;
- Livello B1: 1656,64 €;
- Livello B2: 1456,39 €;
- Livello C1: 1328,96 €;
- Livello C2:1256,14 €;
- Livello D1:1092,29 €;
- Livello D2:1001,27 €.
Per gli operatori di vendita: 1° categoria 1505,04 €, 2° Categoria 1323,11 €; 3° Categoria 1207,34 €; 4° Categoria1141,18 €.
A questisi aggiunge l’incremento dell’elemento perequativo i cui importi sono riportati nella tabella 4 allegata all’art 2 dell’Accordo.
Infine, dal 1° gennaio 2023 – su richiesta del lavoratore – il datore di lavoro dovrà versare a fini del TFR presso l’apposito fondo indicato, il TFR accumulato maggiorato dell’1% a titolo di quota aggiuntiva aziendale.
Approfondisci le tue competenze riguardanti i tipi di contratti lavorativi e studia a fondo questi due argomenti:
- Contratti per studi professionali;
- quando è lecito il doppio lavoro.
Disposizioni chiave del CCNL, tra cui aumenti salariali, orari di lavoro, permessi e sicurezza del lavoro
Il CCNL viene regolarmente aggiornato per tenere il passo con le mutevoli condizioni economiche e sociali. Inoltre, contiene disposizioni che proteggono i lavoratori dalla discriminazione, fornendo un sostengono concreto alle norme sulla salute e sulla sicurezza e tutti gli altri diritti sanciti dal diritto del lavoro italiano.
Quanti livelli di inquadramento prevede?
Il CCNL industria prevede diversi livelli di inquadramento per vari settori e professioni. Ad esempio, nel settore del commercio al dettaglio, può prevedere tre livelli:
- grado A (livello più alto)
- grado B (intermedio)
- grado C (più basso).
Ogni livello prevede una serie di requisiti salariali, orari di lavoro, indennità di ferie, misure di sicurezza del lavoro e altri benefici.
Oltre a stabilire i diritti fondamentali dei lavoratori in Italia, il CCNL è anche un'importante fonte di informazioni sulle normative in materia di lavoro sia per i datori di lavoro che per i lavoratori del paese.
Approfondisci la tua conoscenza sui livelli contrattuali dei metalmeccanici leggendo questo articolo.
Quante mensilità ci sono?
Il numero di mensilità previste nel CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) Metalmeccanico - industria dipende dalle clausole specifiche incluse nel contratto e dalle singole aziende che aderiscono al CCNL. In generale, i CCNL prevedono tra 12 e 13 mensilità, ma è sempre consigliabile verificare le specifiche condizioni previste dal proprio contratto di lavoro o dalla propria azienda.
La retribuzione contrattuale è costituita da una parte fissa e da una parte variabile, che dipende dal tipo di lavoro svolto dai lavoratori. L'importo della parte fissa varia in base al livello professionale ed è stabilito annualmente attraverso le trattative collettive tra i rappresentanti dei lavoratori e datori di lavoro.
L'indennità di produttività si basa sul rendimento individuale e viene solitamente corrisposta una volta all'anno, a dicembre. Viene calcolata tenendo conto delle presenze, della puntualità, della produzione, della qualità del lavoro e di altri fattori legati alla prestazione lavorativa.
Oltre a questi pagamenti contrattuali, i lavoratori di Metalmeccanico-industria hanno diritto a ulteriori benefici specificati nel CCNL, come i premi per le ferie e le indennità di malattia. Anche questi benefici vengono stabiliti attraverso la contrattazione collettiva tra i rappresentanti dei lavoratori e i datori di lavoro.
Quando scade il CCNL metalmeccanici industria?
Il contratto collettivo di lavoro dell'industria metalmeccanica (CCNL) scade solitamente ogni tre anni. I rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro negoziano quindi i termini di un nuovo contratto collettivo di lavoro. Una volta concordato, entra in vigore fino alla data di scadenza.
Quanti tipi di reperibilità possono esistere per il CCNL dell'industria?
Secondo il contratto collettivo dell'industria metalmeccanica, esistono due tipi di accordi per la reperibilità: permanente e temporanea. I lavoratori a chiamata permanente sono assunti per un periodo di tempo definito, mentre i lavoratori a chiamata temporanea possono essere chiamati solo in caso di necessità.
I numeri del settore industriale italiano
Ora che abbiamo parlato del CCNL Industria vediamo qual è lo stato di salute dell’industria italiana nel 2019. Il bilancio finale dell’anno è leggermente positivo, con un fatturato in aumento di poco, vale a dire dello 0,2 per cento, ma comunque col segno più. Tuttavia, il settore dell’industria italiana rimane molto variegato e stratificato al suo interno e questa sarà anche la tendenza per il 2020. Le analisi sono state elaborate da Prometeia e Intesa Sanpaolo. Cosa attende, dunque, l’industria italiana? Sicuramente dobbiamo cominciare con un biennio all’orizzonte cautamente positivo, con l’andamento dell’industria manifatturiera che aumenterà annualmente di circa l’1,3 per cento. Com’è possibile? Grazie a una progressiva ripresa degli scambi a livello mondiale e a una domanda interna sicuramente in espansione, soprattutto per il comparto degli investimenti nei beni cosiddetti strumentali. Ma non è tutto oro quello che luccica, perché qualche dolorino è previsto, invece, per il comparto auto, che risente e continuerà a risentire della contrazione delle esportazioni di automobili tedesche a cui la nostra industria fornisce moltissimi componenti. Nella filiera automotive tedesca, infatti, siamo il Paese più direttamente coinvolto anche davanti ai paesi dell’Est Europa. Non andrà meglio nemmeno per l’industria pesante, in primis quella metallurgica, e per l’elettrotecnica: Bollino nero da qui al prossimo biennio anche per gli intermedi chimici. Proseguiamo a parlare del CCNL Industria.
Ma passiamo ora alle buone notizie, ovvero a chi andrà benino se non addirittura bene. Spicca fra tutti per aumento di fatturato il settore della farmaceutica, che beneficia di nuovi investimenti e delle esportazioni. Questo comparto si prevede in crescita nei prossimi due anni di oltre il 2 per cento annuo. Andando nel largo consumo, benissimo nel 2019 e con ottime previsioni all’orizzonte anche per il settore moda.
Contratto collettivo nazionale del lavoro o CCNL: scopriamo i dettagli
Il contratto collettivo nazionale del lavoro è il contratto che ha per contraenti: le associazioni sindacali di lavoratori e datori di lavoro. Esso ha come fine quello di regolare il contenuto dei contratti individuali tra singolo lavoratore e il datore di lavoro.
Lo scopo principale del contratto collettivo nazionale del lavoro è quello di garantire delle condizioni che siano valide per tutti i lavoratori e allo stesso tempo si evita la concorrenza tra chi dà lavoro, poiché qualcuno potrebbe applicare condizioni di stipendio più basse e diminuire il costo dell'impiego, facendo una concorrenza sleale ad altri del settore.
In questo modo, invece, tutte le aziende che fanno parte di un determinato settore sanno già di non poter offrire uno stipendio che risulti inferiore a quello di un’altra.
Solidarietà professionale
La legge sancisce, con gli articoli 1362 ss del codice civile, i criteri del contratto collettivo nazionale. Per stipulare un contratto collettivo nazionale del lavoro, è importante che sia chiara la volontà di entrambe le parti.
Gerarchia sovraordinata della fonte
Se, invece, si tratta di fonti di pari gerarchia (es. tra diversi CCNL), il rapporto si stabilisce secondo la regola della successione temporale, ovvero qualunque tipologia CCNL, compreso il contratto collettivo nazionale del lavoro della sanità può liberamente modificare il precedente, in modo peggiorativo o migliorativo.
Infine, nel caso in cui si debba chiarire il rapporto tra contratto collettivo nazionale del lavoro e contratto individuale, la logica è gerarchica. In tal senso il lavoratore con contratto individuale può abrogare a quello collettivo solo in senso migliorativo per il lavoratore.
Clicca qui per visualizzare la pagina del sito del Ministero della Giustizia, relativo al contratto collettivo nazionale di lavoro.
Quanto al contenuto del contratto collettivo nazionale del lavoro , è possibile distinguere due clausole differenti:
- Clausole normative, le quali disciplinano i rapporti di lavoro nella categoria interessata.
Esse si distinguono in parte normativa che si occupa degli orari di lavoro, dei permessi (clicca qui per maggiori informazioni sui permessi retribuiti) e le ex festività, dei congedi, delle ferie e simili; - Clausole obbligatorie, le quali regolano i rapporti tra le parti del contratto.
Esse si distinguono in: clausole di tregua sindacale, i sindacati si impegnano a non organizzare scioperi per un tot di anni;
clausole istituzionali che riguardano la creazione di nuovi organi o istituti;
clausole di amministrazione che riguardano la creazione di commissioni o collegi per affrontare situazioni delicate createsi all’interno del settore.
Elementi del contratto collettivo nazionale del lavoro
Il contratto collettivo nazionale del lavoro ha una propria struttura particolare, formata da: elementi essenziali (obbligatori per la validità di un contratto), elementi accidentali ed elementi naturali.
Quali sono gli elementi essenziali del contratto
I requisiti essenziali sono:
- L’accordo.
- L’oggetto. Consiste nell’insieme di ciò che le parti hanno voluto realizzare mediante il contratto. Oggetto del contratto sono in primo luogo le prestazioni che le parti sono obbligate ad eseguire, poi il trasferimento o la costituzione dei diritti reali, e la modifica o l’estinzione d’obbligazioni preesistenti.
- La causa. E’ la ragione economica- sociale per cui è stipulato il contratto.
- La forma. E’ il modo in cui si manifesta la volontà delle parti. La forma scritta (scrittura privata, scrittura privata autenticata e atto pubblico) è essenziale se è richiesta come requisito di validità, in questo caso il contratto stipulato oralmente è nullo. Quando invece, la forma è richiesta come mezzo di prova, il contratto stipulato oralmente è valido.
Elementi non essenziali
I requisiti non essenziali sono gli elementi accidentali e gli elementi naturali.
Gli elementi accidentali:
- La condizione.
- Il termine. Evento futuro ma certo.
- Il modo.
Gli elementi naturali:
- La garanzia per vizi (cioè per i difetti gravi che rendono il bene non idoneo all’uso) .
- La garanzia dall’evizione.
La differenza con il contratto individuale
Tale contratto può essere a tempo indeterminato, a tempo determinato, part-time, a tutele crescenti e così via… Questi due contratti sono strettamente correlati e in generale è quello collettivo a regolare l’efficacia di quello individuale, poiché bisogna sapere che un datore di lavoro non può e non deve scegliere quale CCNL applicare al proprio caso, poiché, come abbiamo già detto, vi sono le varie categorie di appartenenza. Insomma, il tema del lavoro, attualmente, risulta delicato e oggi più che mai risulta necessario che i lavoratori si informino sui propri diritti e sui mezzi attraverso cui vengono tutelati, al fine di poter vivere al meglio l’ambito lavorativo che, volenti o nolenti, ricopre parte delle nostre giornate e, alla fine dei conti, della nostra vita.
Marcatura industriale: quali sono le sue applicazioni?
La marcatura industriale è un sistema di identificazione univoca dei prodotti e dei componenti industriali. Questa tecnologia è fondamentale per l'industria meccanica italiana d'eccellenza. Le tipologie di marcatura industriale sono diverse ma la più innovativa e performante sul mercato attuale è sicuramente la marcatura laser.
Una delle prime caratteristiche di questa marcatura è la tracciabilità, prerogativa indispensabile per il rispetto di qualità ISO che permette al consumatore di risalire facilmente al produttore. Gli stessi produttori possono imprimere un marchio di qualità sui loro articoli automatizzando le operazioni e garantendo un elevato livello di controllo. La marcatura a laser può essere utilizzata sulle più svariate superfici ed infatti trova un'ampia applicazione in tantissimi settori industriali.
Marcatura della componentistica
In ambito industriale la marcatura dei componenti è essenziale per la realizzazione di qualsiasi prodotto che può essere identificato e tracciato. Sia le grandi industrie con un elevato tasso di produzione sia le piccole officine devono provvedere alla marcatura dei componenti nei diversi settori industriali. I componenti da marcare possono essere imballaggi, strumenti di sicurezza, meccanici, elettrotecnici, come ad esempio targhe aziendali, tubi, fasci elettrici, etichette, gettoni e così via. Un'importante peculiarità della marcatura a laser è la capacità di incidere ogni tipologia di superficie, dalla plastica all'acciaio fino al metallo senza alcun problema. In base alle necessità delle varie imprese è possibile applicare codici di alta qualità in diverse condizioni di produzione.
Nel settore automotive?
La marcatura è una pratica fondamentale anche nel settore automotive in quanto lascia una traccia permanente durante l'applicazione di loghi, scritte ed indicazioni sui diversi prodotti. Caratteristiche come qualità, tracciabilità e trasparenza sono indispensabili nell'industria automobilistica per assicurare il più elevato standard di qualità. Ogni singolo step del processo di produzione del componente può essere quindi verificato e monitorato per valutarne la corretta lavorazione. I sistemi sono così sofisticati che consentono di applicare Marche ed incisioni con una notevole flessibilità con qualsiasi carattere alfanumerico, data matrix, codici a barre, grafici ecc. Si possono generare forme geometriche delle più svariate dimensioni con la massima precisione ed il contrasto preferito. In questo modo risulta più facile eseguire un'ampia gamma di marcatura in modo veloce anche di contenuti variabili a costi sensibilmente ridotti.
Utensili di precisione
Di fondamentale importanza è la marcatura degli utensili di precisione come ad esempio gli strumenti chirurgici oppure utensili da taglio come svasatori, punte, lame, maschi, frese, inserti ecc. Realizzando loghi, data matrix, testi e QR code è infatti possibile identificare il produttore ed anche le caratteristiche e le specifiche dell'utensile. Le moderne tecnologie consentono di applicare marcature su ogni tipologia di materiale con un altissimo livello di precisione e di qualità. Questi strumenti sono generalmente sottoposti a vari processi come la tornitura, la fresatura o la perforazione e devono garantire elevate prestazioni meccaniche. Per questo motivo le stesse marcature devono offrire un elevato livello di precisione e di resistenza. In tale ambito la marcatura laser risulta sicuramente la più indicata in quanto offre importanti vantaggi come la leggibilità, la qualità e la notevole durata nel tempo. I sistemi di marcatura a laser, grazie alla loro estrema semplicità di utilizzo, sono indicati sia per la produzione di grandi numeri sia di lotti piccoli ed estremamente diversificati tra di loro.
Marcatura industriale delle superfici curve
Con le tecnologie di qualche anno fa risultava piuttosto problematico eseguire delle marcature sulle superfici curve per la loro particolare conformazione. Le ultime innovative soluzioni, dalle dimensioni molto contenute e posizionabili anche in spazi molto stretti, consentono invece di effettuare marcature estremamente precise su oggetti di piccole o grandi dimensioni o su superfici curve. L'impiego di appositi software di controllo permette agli operatori di agire con la massima precisione assicurando una marcatura di grande qualità e affidabilità. Il processo di marcatura a laser risulta particolarmente indicato nei diversi settori industriali in quanto assicura il massimo risultato su superfici piane, curve o dalle forme più strane, inusuali ed irregolari.
La tecnologia di Sitel MK3 assicura la tracciabilità di ogni componente durante l'intero ciclo di vita, garantendo il controllo ed il monitoraggio dell'intero processo produttivo. Questo sistema fornisce una marcatura precisa e ben definita per i componenti di ogni settore industriale tra cui: aeronautico, carpenteria, idraulico, militare, medicale, utensili ed elettrodomestici, ferroviario, automotive, motociclistico, gas ed elettronica, militare, bombole e serbatoi.
Differenze tra QR Code e DataMatrix
Grazie al QR code e al Datamatrix è possibile trasmettere dati e informazioni in modo rapido e corretto, oltre che efficiente.
Entrambi sono codici a barre bidimensionali (2D), e significa che le informazioni e i dati sono archiviati sia orizzontalmente che verticalmente all’interno del quadrato a pixel che li rappresenta. La struttura dei codici consente la lettura onni-direzionale, ossia da qualsiasi direzione, inoltre anche danneggiato, il codice può ancora essere decifrato, una caratteristica che lo rende affidabile e duraturo nel tempo.
La differenz principale tra QR code e DataMatrix è la struttura de codice e i punti di riconoscimento:
Il QR Code si compone di 4 quadrati bianchi e neri posti in ogni angolo, può contenere fino a 7089 caratteri numerici oppure 296 caratteri alfanumerici. Il QR code è in grado di immagazzinare informazioni di varia natura e genere e anche memorizzare una gamma di azioni. La lettura può avvenire tramite smartphone o appositi lettori di codici a barre o altri dispositivi simili e compatibili.
Il Datamatrix utilizza una struttura alternata dei punti di riconoscimento con una L in fondo al quadrato a sinistra. Può contenere fino a 2335 caratteri alfanumerici e il suo formato è più piccolo rispetto al QR code: 10X10 pixel contro i 21X21 pixel del QR Code. Il Datamtrix è preferito per etichettare piccole parti oppure come scelta di sostenibilità per ridurre il consumo di inchiostro e etichette.
Il loro utilizzo è paritario, ma nell’industria si predilige il Datamatrix perché occupano meno spazio e assicura una maggiore sicurezza in termini di tracciabilità di tutta la filiera. Gli standard ISO rispettivi sono:
Per il QR Code, ISO/IEC 18004;
Per il Datamatrix, ISO /IEC 16022.
Solo la matrice di dati (Datamatrix) è omologato GS1 per i prodotti sanitari, aerospaziali e automobilistici.