Oggi vi presentiamo un approfondimento in cui vi faremo capire nel dettaglio come diventare agente di commercio. Per poter accedere a questa professione è necessario che l'interessato disponga di una serie di caratteristiche e competenze; vedremo a seguire in cosa consistono.
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- Le mansioni principali
- Quali titoli di studio sono necessari per operare nel settore?
- I campi di interesse del contratto per il commercio nel settore terziario
- Le novità del Contratto commercio
- L’informazione sul commercio in un’era globalizzata
- Riforma sulle parti sociali del 2013
- I livelli iniziali del CCNL commercio
- A quali sfere si riferisce il contratto
Le mansioni principali
Il lavoro di un agente di commercio comporta di:
- recepire gli ordini; riscuotere i crediti;
- occuparsi della consegna della merce;
- ricercare il committente e definire il contratto;
- assistere la clientele e dare consulenza in merito alle più idonee modalità di pagamento (leasing, rate, ecc.);
- valutare reclami da parte dei clienti;
- collaborare con il produttore per lo studio delle tendenze di sviluppo del mercato.
Le caratteristiche per lavorare come agente di commercio
Le caratteristiche necessarie nel curriculum per lavorare come agente di commercio, da acquisire in fase di formazione sono:
- il possesso di nozioni informatiche
- capacità relazionale;
- conoscenza delle strategie di Customer Service e del software di CRM (Customer Relationship Management).
Un buon agente di commercio deve, dunque, possedere specifici requisiti morali e professionali. Per quanto riguarda i requisiti morali, il professionista in questione deve risultare che:
- Non è stato interdetto o inabilitato;
- Non è stato sottoposto a misure preventive anti-mafia o avere condanne in corso o pendenti;
- Non aver subito condanne per aver commesso reati contro la pubblica amministrazione, gli organi della giustizia o contro la fede, l’economia, l’industria e il commercio, così come non aver commesso reati di omicidio volontario, furto, rapina, truffa o altro reato punibile con la detenzione da 2 a 5 anni.
Relativamente ai requisiti professionali da inserire nel curriculum è richiesto il possesso (alternativo):
- del diploma con attestato di formazione a indirizzo commerciale;
- laurea e formazione in discipline economiche o giuridiche; o
- avere esperienza di lavoro come rappresentante di commercio dipendente di un azienda, o anche tramite un periodo di stage;
- essere dipendente da almeno due anni e egli ultimi 25 anni come addetto al settore delle vendite;
- aver svolto attività di intermediazione finanziaria nei settori di interesse creditizio o fiduciario per almeno due anni consecutivi negli ultimi 5 di lavoro.
È chiaro che non possono esercitare la professione di agente di commercio chi è già un lavoratore dipendente di un’impresa o ente pubblico o privato e che svolge già la professione di agente di affari di mediazione.
Quali titoli di studio sono necessari per operare nel settore?
Gli aspiranti agenti che non siano in possesso del titolo di studio o non abbiano ancora l'esperienza lavorativa in azienda da inserire nel curriculum che possa abilitarli, per avere un opportunità lavorativa dovranno dunque rivolgersi a questo tipo di strutture.
Dal punto di vista fiscale, chi svolge l'impiego di agente di commercio è sostanzialmente un lavoratore autonomo con partita IVA, per cui, il primo adempimento da fare è la richiesta presso la Camera di Commercio competente per il proprio territorio di residenza di apertura di una Partita IVA tramite la compilazione del modello AA9 (se attività svolta in forma di impresa individuale) oppure il modello AA7 (se attività svolta in forma societaria). La richiesta può essere svolta anche online tramite la procedura “Comunica” presso il Registro delle Imprese. L’iscrizione al Registro delle Imprese prevede la presentazione della S.C.I.A., la Segnalazione Certificata di Inizio Attività. La domanda si presenta in forma telematica a cui si allegano il contratto di agenzia utilizzato e i documenti attestanti il possesso dei requisiti morali e professionali sopra elencati richiesti. Per coloro che hanno conseguito un titolo all’estero, occorre allegare il riconoscimento da parte del Ministero dello Sviluppo Economico.
L’aspirante agente di commercio deve, infine, scegliere un regime contabile personale avvalersi tra:
- il regime ordinario;
- il regime semplificato;
- il regime agevolato dei minimi (secondo D.L. n. 98 del 2011);
- il regime agevolato delle nuove iniziative produttive.
Se stai cercando la tua strada professionale, prendi in considerazione altre carriere, differenti dall'agente di commercio, come quella di pilota di linea, lavorare come vigile del fuoco o il lavoro di grafico pubblicitario.
Cos’è l’Enasarco e come funziona
L’Enasarco, acronimo che sta Ente nazionale di assistenza per gli agenti e i rappresentanti di commercio, è – per definizione – l’ente di previdenza sociale di questa specifica categoria professionale. Una previdenza privata personale, quindi, considerata un’integrazione a quella pubblica erogata dall’INPS. Pur trattandosi di previdenza integrativa, tuttavia, per queste professioni, come anche il classico periodo di stage, è da considerarsi obbligatoria. Ma vediamo insieme come funziona l’Enasarco e quali servizi eroga. Come dicevamo, quindi, tutti gli agenti di commercio e i rappresentanti sono tenuti a iscriversi a questa cassa, sono obbligati all’iscrizione anche gli agenti italiani che lavorano all’estero per aziende italiane.
L’iscrizione è obbligatoria sia per chi lavora individualmente che per chi fa l’agente di commercio in modo societario. Il primo obbligo che comporta l’iscrizione è ovviamente il pagamento dei propri contributi tramite il versamento delle imposte (in tal proposito ti consiglio il nostro articolo riguardo la ricerca del singolo codice tributo). Tradotto in parole povere, questo significa che gli agenti di commercio e i rappresentanti avranno l'opportunità, in modo sistematico e programmato, effettuare il pagamento dei propri contributi, tramite il versamento delle imposte, sia all’Enasarco, in quanto propria cassa di previdenza sociale, che all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Quindi, una contribuzione maggiore rispetto a chi, pur professionista, è tenuto alla sola iscrizione all’INPS, e nello specifico alla gestione separata dell’ente. Una situazione differente, tuttavia, anche da altre categorie professionali, come ad esempio i giornalisti, che sono tenuti invece alla sola iscrizione all’INPGI, come proprio ente di previdenza sociale. Questa cifra viene emerge da un calcolo basato sullo stipendio o compenso in busta paga o mensilità, alle entrate delle provvigioni, eventuali tredicesima e quattordicesima e a tutte le somme corrisposte. L’Enasarco serve, fondamentalmente, a erogare la pensione di vecchiaia e la rendita contributiva. La prima è piuttosto nota e popolare e consiste sempre in una prestazione che va a integrare quella erogata dall’INPS.
Come accade per tutte le categorie professionali, anche per chi ricopre l'impiego di agente di commercio e i rappresentanti, la pensione di vecchiaia scatta nel momento in cui si raggiunge una certa anzianità di contributi basati sulle entrate lavorative, che deve essere di almeno 20 anni di contributi, 65 anni di età per l’uomo e 62 per la donna. Inoltre, per tutti i professionisti iscritti all’ente dopo il 1° gennaio 2012, dopo il compimento dei 65 anni e a partire dal 2020, si aggiunge anche una rendita reversibile che emerge tramite un calcolo con il sistema contributivo delle imposte con una riduzione del 2% per ogni anno che manca al compimento della quota 90, necessaria per andare in pensione. Infine, la cosiddetta rendita contributiva consiste in una prestazione istituita recentemente che consente anche agli agenti di commercio che non hanno ancora 20 anni di contribuzione di poter avere una prestazione che vada direttamente a carico del fondo.
Qual è lo stipendio o compenso in busta paga o la mensilità di un agente di commercio: come funziona con tredicesima e quattordicesima?
In quanto lavoratore autonomo, l’agente di commercio non riceve uno stipendio o compenso in busta paga quindi una mensilità fisso e viene sostanzialmente retribuito a parcella/onorario o con provvigioni, ha quindi l'opportunità di contare su delle entrate variabili basate sulla produttività. L’agente promuove gli affari per conto di un’azienda presso la quale presta il proprio impiego pertanto concorda una retribuzione con il datore di lavoro al momento della stipula del contratto di intermediazione, frutto di un calcolo che include anche il fatturato della ditta stessa da rappresentare. L'agente di commercio vista la tipologia di contratto a cui è legato non sempre riceve tredicesima o quattordicesima, ma grazie alle provvigioni può incrementare il suo portafoglio personale.
Per ulteriori dettagli sulle buste paga, trovi risorse nei nostri approfondimenti: "Buste paga INAIL", "Come fare una busta paga" e "Calcolo delle detrazioni con figli a carico".
Se la tredicesima ti interessa particolarmente, ti suggeriamo di leggere il nostro articolo informativo dedicato alla tredicesima in maternità.
I campi di interesse del contratto per il commercio nel settore terziario
Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro è una tipologia di accordo nella quale le associazioni dei lavoratori e quelle degli imprenditori stabiliscono una serie di norme e regole di comportamento generali, atte a regolare i rapporti lavorativi nei settori del lavoro ivi rappresentati. Vedremo, nell'articolo che segue, quali sono le finalità di questo contratto per il settore commercio e servizi e in che modo funziona.
Come anticipato, il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro viene utilizzato per sancire:
- una disciplina che regoli le relazioni industriali, ovvero i rapporti tra le categorie sindacali e gli imprenditori;
- i contenuti fondamentali di tutti i contratti individuali delle aziende che operano nel settore interessato dal Contratto Collettivo; questo aspetto riguarda sia il campo giuridico (la quantità di ore di lavoro, la durata del rapporto di lavoro..), sia quello economico (i trattamenti di anzianità, la remunerazione..).
Le finalità del Contratto per i commercianti
Ciò che è alla base del Contratto Collettivo di Lavoro è l'esigenza di garantire una concorrenza corretta nel campo delle assunzioni, al fine di tutelare entrambe le parti. L'accordo è a livello nazionale proprio per poter controllare la totalità delle imprese, facendo sì che esse, in un continuo ridimensionamento dei costi, non portino ad un peggioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti.
I settori del Contratto Collettivo del Commercio
Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Commercio interessa tutti i lavoratori delle aziende dei seguenti livelli /settori:
- terziario (servizi)
- commercio (incluse le attività di vendita per corrispondenza o online).
Consulta questo articolo per ottenere dettagli sui livelli contrattuali dei metalmeccanici.
Le fonti
Il rapporto di lavoro è disciplinato da tre tipologie di norme:
- le leggi in materia;
- il contratto collettivo;
- il contratto individuale.
Queste tre leggi non sono poste sullo stesso piano ma in ordine gerarchico: nel caso si verifichino delle incongruenze, ha maggior importanza il testo della legge, quindi il CCNL e infine il contratto individuale.
I vantaggi per il lavoratore
Questa gerarchia delle fonti non viene considerata nel caso in cui la norma "inferiore" privilegi il lavoratore: in questo caso verrà osservata la legge più benevola verso il dipendente.
Infine, nel caso vi siano fonti in attrito che siano di pari importanza, viene fatta rispettare quella più recente.
Le attività incluse nel CCNL del commercio
Per capire cos'è il contratto per il commercio dobbiamo definire le attività commerciali che trattano beni appartenenti al settore:
- Alimentazione
- Merci d'uso e prodotti industriali
- Ausiliari
- Fiori, piante e affini
- Servizi alle Imprese/alle Organizzazioni,
- Servizi di rete,
- Servizi alle persone.
Scadenza e rinnovo per ogni categoria lavorativa
Il rinnovo del ccnl va effettuato dunque periodicamente soprattutto perché le dinamiche lavorative possono cambiare così come le esigenze del singolo lavoratore e del datore di lavoro. Con l'introduzione di nuove leggi e decreti il rinnovo del contratto collettivo nazionale di categoria può rivelarsi ancora più importante.
Dopo il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro di categoria, lo stesso ha scadenza tre anni e poi viene rinnovato nuovamente. E' utile inoltre per modificare le dinamiche relative alle ore di lavoro, all'ammontare dello stipendio e a tutto quello che è legato ai permessi e ai periodi di malattia o maternità.
Le novità del Contratto commercio
Le novità più importanti delle ultime modifiche contrattuali del 2011 erano legate agli aumenti dei minimi tabellari, che sarebbero stati in media di 86 euro per chi apparteneva al IV livello. La retribuzione avrebbe potuto inoltre subire aumenti legati al Fondo sanitario Est, qualora le imprese non avessero versato la quota prevista.
Variazioni degli ultimi anni
Ha subito delle variazioni anche sui casi di malattia; varieranno infatti i valori di retribuzione dei primi tre giorni di malattia e dei primi due certificati durante l'anno. Nel contratto commercio terziario, diminuiranno inoltre i giorni di preavviso legati alle dimissioni o al licenziamento. All'interno del CNEL (Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro) sarà possibile visionare il contratto commercio terziario. Era proprio nell'ottobre 2012 che erano scattati gli aumenti cui si era accennato. Per la precisione, a partire dal 1° ottobre, erano entrati in vigore i seguenti aumenti lordi:
Minimi tabellari dal 1 ottobre 2012
- Quadro: 2.484,64 euro
- I livello: 2.063,04 euro
- II livello: 1.852,11 euro
- III livello: 1655,77 euro
- IV livello: 1499,68 euro
- V livello: 1403,22 euro
- VI livello: 1310,96 euro
- VII livello: 1194,89 euro
Aumenti lordi dal 1 ottobre 2012
- Quadro: 27,78 euro
- I livello: 25,02 euro
- II livello: 21,64 euro
- III livello: 18,50 euro
- IV livello: 16 euro
- V livello: 14,45 euro
- VI livello: 12,98 euro
- VII livello: 11,10 euro
Permessi e malattia nel contratto collettivo commercio
Il contratto commercio terziario ha modificato l'ammontare di ore che è possibile richiedere come permesso retribuito. Vi è una prima differenza fra piccole aziende (con meno di 15 dipendenti) e grandi aziende: i dipendenti delle prime hanno a disposizione 88 ore annue, mentre i lavoratori delle seconde 104.
Tuttavia, il monte ore disponibile dipende dall'anzianità del dipendente. Per tutti i nuovi assunti è possibile chiedere solo 36 ore di permesso l'anno per i primi due anni; una volta superato questo limite ed entro i quattro anni di attività, il valore aumenta di 28 per le piccole aziende e 36 per le grandi; dopo i quattro anni, è possibile richiedere tutto il monte ore stabilito dalla legge. Se il contratto viene modificato – passando, ad esempio, da apprendistato a tempo indeterminato – il calcolo si basa sulla data della prima assunzione.
Per quanto riguarda i casi di malattia, la retribuzione non presenta diversità:
- 100% del compenso per i primi tre giorni
- 75% sino al 20esimo giorno
Questa regola non vale se:
- Il dipendente viene operato in day hospital o effettua un'emodialisi
- Si certifica una malattia con prognosi iniziale non inferiore ai 12 giorni
- Malattie gravi che richiedono cure salvavita
- Tutte le malattie emerse dopo l'inizio di un'eventuale gravidanza
Come cambia la maternità
Alle lavoratrici spetta la maternità:
- Nei due mesi precedenti il parto (ovvero, la presunta data)
- Per il tre mesi successivi
- Per i giorni non goduti della maternità prima del parto, quando questo sia anticipato
È possibile, previo certificato medico, di far slittare la maternità e astenersi dal lavoro a partire da un mese dalla presunta data del parto sino ai quattro mesi successivi. Vale anche nel contratto commercio terziario, la possibilità di congedo parentale per il padre.
L’informazione sul commercio in un’era globalizzata
Prima di sviluppare l’argomento sui vari livelli commerciali esistenti, propedeutico alla lettura di questo articolo, sarebbe il venire a conoscenza dell’importanza della realtà commerciale. Cos’è il commercio? Un fantasma che opera dietro le quinte della nostra grande società o una pratica quotidiana, che possiamo anche trovare sotto la nostra casa o navigando sul web? Il commercio, banalmente parlando, è uno scambio, che può avvenire o in forma di acquisto o attraverso la vendita di beni valutari o di consumo, o mobili o immobili. La comunicazione infatti ha delle strette connessioni con l’ambito commerciale, perché senza di essa il commercio, all’interno della nostra era globalizzata, perderebbe tutta l’importanza che ha acquisito nel corso della storia.
Se si è per di più ben inseriti all’interno di un ambiente amministrativo, capire i vantaggi che un paese può ottenere grazie alle esportazioni e alle importazioni potrebbe portare a dei benefici non indifferenti. Informarsi in merito al commercio, porta anche alla declinazione del suo significato: ne sentiamo parlare continuamente, ma quanti sanno veramente di cosa tratta e-commerce? Esso è la forma di commercio che attualmente ha il più alto tasso di crescita e sta riscuotendo un notevole successo. Ma com’è possibile? Grazie alle sue caratteristiche e all’applicazione di internet, la rete ha favorito la nascita e lo sviluppo di numerose idee imprenditoriali e, quella dell’e-commerce si è rivelata essere una piattaforma perfetta per vendere e promuovere prodotti di ogni tipologia.
CCNL a livello nazionale di categoria
Il CCNL è il contratto che ha per contraenti: le associazioni sindacali di lavoratori e datori di lavoro.
Si tratta di un accordo tra: le federazioni nazionali di categoria e le associazioni di settore degli imprenditori. Gli accordi raggiunti a tale livello trattano le seguenti materie: buste paga, il compenso per gli straordinari o per le ore di lavoro in giorni festivi o in orario notturno, gli importi e le modalità di erogazione di tredicesima e quattordicesima, gli scatti di anzianità.
Gli accordi CCNL a livello aziendale o di gruppo
Ciò si applica per tutti i tipi di CCNL, incluso in CCNL commercio e servizi e nel contratto collettivo nazionale della sanità.
Riforma sulle parti sociali del 2013
Il Ministro Monti durante il suo governo aveva ribadito che non sarebbe stata necessaria una nuova manovra e che si sarebbe continuato a puntare alla lotta all'evasione fiscale e a favorire invece chi pagava le tasse correttamente. Dall'ultimo incontro relativo agli ammortizzatori sociali si era detto inoltre che la riforma relativa ad essi non sarebbe entrata in vigore prima dell'autunno 2013. Nel frattempo, la titolare del Welfare, Elsa Fornero, aveva indetto un incontro con le parti sociali.
Vista l'introduzione della legge sugli ammortizzatori sociali che sarebbe entrata in vigore solo nell'autunno 2013, si sarebbero adoperate le norme vigenti. Tra le riforme possibili sul lavoro si parlava inoltre di riorganizzare la struttura e le funzioni del CIG (cassa integrazione guadagni), che avrebbe dovuto come prima cosa assicurare il posto di lavoro e la sua conservazione.
Sarebbero state inoltre eliminate le dinamiche legate al fallimento e alla cessata attività e accresciuti i sussidi di disoccupazione. Il CIG sarebbe stato altresì sfruttato anche per assicurazioni, credito e commercio di aziende al di sotto di cinquanta lavoratori.
Soprattutto per i sindacati poi e per il ministro leader della CGL, Susanna Camusso, si sarebbe dovuto puntare ad un lavoro sui contratti di lavoro e al loro riordino. Erano state sollevate polemiche anche in riferimento alla possibile introduzione della Cassa Integrazione straordinaria.
I livelli iniziali del CCNL commercio
- Il primo dei livelli ccnl commercio è quello dei lavoratori ad alto contenuto professionale e aventi anche importanti responsabilità esecutive. Il secondo livello raggruppa invece i lavoratori detti di concetto, che lavorano come autonomi o che svolgono mansioni di controllo e coordinamento. Al secondo livello fanno inoltre parte tutte quelle attività che presentano una componente creativa legata una determinata professionalità tecnica e scientifica.
- Il terzo dei livelli ccnl commercio rappresenta invece l'ambito lavorativo di coloro che necessitano di specifiche e adeguate competenze tecniche per svolgere la loro attività. Al quarto livello appartengono i lavoratori che hanno compiti di natura operativa, nonché di vendita, con annesse operazioni complementari. Di questo livello fanno parte anche i lavoratori adibiti che svolgono mansioni, richiedenti specifiche conoscenze tecniche e particolari capacità tecnico-pratiche.
- Il quinto dei livelli ccnl commercio è quello dei lavoratori che svolgono attività qualificate, nelle quali sono richieste normali conoscenze e adeguate capacità tecnico pratiche. Il sesto livello raccoglie coloro che svolgono lavori che prevedono la conoscenza di semplici conoscenze pratiche.
- Il settimo dei livelli ccnl commercio è infine rappresentato dai lavoratori che svolgono attività di pulizia o affini.
A quali sfere si riferisce il contratto
Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) del commercio per i dipendenti di aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi disciplina tutta la penisola italiana e si riferisce ai contratti a tempo indeterminato, ai rapporti di lavoro a tempo determinato, che si attuano in tutte le aziende che operano nel settore terziario di distribuzione, mercato e servizi. E’importante sapere che sono comprese anche le società che svolgono la vendita di prodotti e servizi per corrispondenza e il commercio elettronico, che fanno parte dei settori merceologici, servizi e commercio. Esistono due differenti settori che appartengono a queste categorie , all’interno dei quali collaborano diverse aziende e società che operano nel settore della distribuzione e dei servizi , nell’elenco che segue sono illustrate le aree di attività che operano all’interno del settore del commercio.
- Dettaglio, che riguarda i negozi o le piccole attività svolte da privati o società.
- Ingrosso, vale a dire i negozi dove i commercianti acquistano la merce che poi venderanno al pubblico, all’interno della propria attività.
- Distribuzione organizzata e moderna.
- Importazione, vale a dire l’acquisto di beni che arrivano dai paesi esteri.
- Esportazione, cioè la vendita di prodotti all’estero.
- Commercializzazione, tutte le attività legate alla vendita dei prodotti.
- Assistenza veicoli.
- Ausiliari del commercio e attività commerciali con i paesi che si trovano all’estero.
L’elenco che segue illustra invece le attività che appartengono al settore definito dei servizi.
- ICT.
- Ausiliari dei servizi.
- Servizi rivolti alle organizzazioni, imprese, alle persone e ai servizi di rete.
E’ importante sapere che ogni anno, le Organizzazioni Sindacali Nazionali e la Confcommercio si riuniscono per fare un esame della situazione produttiva ed economica di ogni settore. Durante la seduta le due organizzaioni si occupano anche di trovare le eventuali prospettive di sviluppo, la possibilità di attuare processi di affiliazione e terziarizzazione ecc. Lo Stato tramite diverse risorse operative, come la Guardia di Finanza, controlla l’attuazione del CCNL ed è importante sapere che le aziende che per diversi motivi non rispettano le norme contrattuali in esso contenute, sono tenute al pagamento di onerose sanzioni e nei casi più gravi alla chiusura dell’attività.