Eccoci ad un nuovo approfondimento firmato AreaLavoro. La tredicesima mensilità ha le sue origini nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del 5 agosto 1937. Tuttavia, è diventata un diritto universale per tutti i lavoratori dipendenti, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato, solo nel 1960, grazie al Decreto Presidente della Repubblica n. 1070. Negli altri Paesi europei invece la situazione è differente: in Spagna, per esempio, per ridurre l’enorme peso della spesa pubblica, si è deciso di abolire queste mensilità extra a dipendenti pubblici e parlamentari per trovare le risorse necessarie che sono state varate dal Governo Rajoy. Ma quindi come si calcola la tredicesima?
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- Come si calcola la tredicesima mensilità anche in base alla tassazione
- Stipendi docenti: cosa c’è da sapere
- Periodo in cui matura la tredicesima
- Novità sui dipendenti pubblici: lavorare nella PA
- Come si calcola la tredicesima da Monti in poi
- Un po' di storia
- Collaboratrici domestiche e badanti: cosa sapere
- E per la quattordicesima?
- Quando si prende la tredicesima in pensione?
- FAQ
La tredicesima mensilità rappresenta una gratifica natalizia che matura in base ai mesi di impiego, dal 1 gennaio al 31 dicembre. Questa, si accumula nell’arco dell’anno, ma viene riconosciuta al lavoratore subordinato nel mese di dicembre oppure a gennaio. Di solito la tredicesima viene percepita il 20 dicembre, ma ci sono datori di lavoro d'azienda che preferiscono includerla nell’ultimo stipendio dell’anno e riconoscere questi due importi in una soluzione unica.
Leggi un approfondimento sugli stipendi pa.
In pratica la tredicesima mensilità dovrebbe essere erogata una volta all’anno, prima del periodo di Natale, per assicurare ai lavoratori una disponibilità economica maggiore durante il periodo delle feste natalizie.
Sia per quanto concerne l’ammontare di questa mensilità che il momento in si percepisce, è necessario fare riferimento al contratto nazionale di categoria oppure agli accordi sindacali. Veniamo al dunque e scopriamo come si calcola la tredicesima.
Come si calcola la tredicesima mensilità anche in base alla tassazione
Volete sapere come si calcola la tredicesima? In breve possiamo stabilire il valore della tredicesima come:
- pari ad 1 mensilità quando il lavoratore avrà lavorato l’intero anno, o sarà pari al numero dei dodicesimi quanti sono stati i mesi di lavoro.
Per altre informazioni sul calcolo della tredicesima mensilità, ti proponiamo l’articolo “Calcolo Tredicesima”.
Stipendi docenti: cosa c’è da sapere
E’ da fare un’importante distinzione sulla mensilità extra da percepire per quanto riguarda i docenti del comparto scuola. Dal CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) all’articolo 80 sono espressi tutte le tipologie per le quali questa mensilità è dovuta e quando no, in base alle caratteristiche dei congedi.
- Per i congedi sulla maternità, i ratei di questa mensilità extra sono erogati per intero
- Non spettano i ratei economici per chi trascorre periodi in aspettativa legati a motivi familiari o personali o per quelle persone che non lavorano a causa di motivi disciplinari
Se vuoi andare in profondità rispetto ad alcuni argomenti relative ai contratti, leggi il nostro articolo sul lavoro a intermittenza.
Come si determina l'importo
Il calcolo dipende da alcune specifichi criteri di calcolo propri di ogni singolo c.c.n.l.
Il lavoratore subordinato riceve la tredicesima in base al periodo in cui ha continuato a lavorare nell'azienda.
Quando si ha un contratto part-time
Come si calcola la tredicesima se il contratto è part-time? Se il contratto di lavoro subordinato è part-time, la tredicesima matura in base alle ore di lavoro effettuate in rapporto al monte ore dei dipendenti full-time. (es. essa sarà pari al 50% per part time di 20 ore in una settimana, se il contratto di full-time ne prevede 40).
Nel caso tu sia interessato/a a maggiori dettagli riguardo alla tredicesima, ti suggerisco di leggere il nostro articolo sulla tredicesima in maternità.
Elementi in base ai quali si calcola
Periodo in cui matura la tredicesima
Al contempo non sono considerate la retribuzione variabile derivante da elementi straordinari, come: lavoro straordinario, notturno e festivo effettuato saltuariamente, indennità per ferie permessi lavorativi e giorni di ex festività non goduti, premi o gratifiche definiti in cifra annua, una tantum, rimborsi spese, indennità per lavori disagiati, nocivi e faticosi, indennità di vestiario.
Nel calcolo della tredicesima sono da considerare tutti i periodi di lavoro in azienda e non in cui essa matura.
Tali periodi, in cui si deve lavorare, comprendono anche gli archi di tempo di assenza comunque retribuiti in reddito come:
- maternità, compreso l'eventuale periodo di astensione anticipata (art. 22 D. lgs. n. 151/01)
- congedo matrimoniale (RDL n. 1334/37)
- malattia nei limiti del periodo contrattuale di conservazione del posto
- cassa integrazione guadagni ad orario ridotto
- riposi giornalieri per allattamento
Novità sui dipendenti pubblici: lavorare nella PA
Tutti coloro che lavorano alle dipendenze altrui hanno diritto, oltre a percepire il regolare stipendio mensile, alla tredicesima. Il calcolo varia poi anche in base al tipo di lavoro svolto, alle ore complessive di attività, alla retribuzione.
Anche i dipendenti pubblici percepiscono, assieme allo stipendio e al pagamento dei contributi assistenziali e della pensione, la tredicesima. Ma ciò che pesa di più sulla carriera di questi lavoratori è il blocco degli stipendi e della contrattazione che ormai dura da tanti anni.
Il precedente Governo Berlusconi aveva deciso di attuare delle misure restrittive legate al lavoro dei dipendenti pubblici.
Con il Governo Monti il rischio di riduzione per i dipendenti pubblici è più rivolto alla diminuzione delle spese superflue dello Stato e dei privilegi di partito. Le riforme del Governo Monti puntano infatti a ridurre gli eccessivi costi municipali e politici. Ulteriori manovre poi sono state condotte in direzione dell'evasione fiscale e del controllo sulla cosiddetta “pensione d'oro”, davvero tante nel territorio italiano. I lavoratori italiani di certo sono più “fortunati” di quelli dei colleghi degli altri Paesi europei: in Spagna, per esempio, le misure varate dal Governo guidato da Rajoy hanno abolito la mensilità extra al settore pubblico e ai parlamentari, con tagli drastici alla spesa pubblica.
Come si calcolano le entrate
Come per tutte le tipologie di entrate anche quella dei dipendenti pubblici si conta a fine anno nel mese di dicembre, tenendo conto di tutto l'ammontare della retribuzione percepita durante l'anno lavorativo trascorso.
All'interno della tredicesima dei dipendenti pubblici non compariranno inoltre i contributi sociali, le eventuali ritenute fiscali e le rate di indennità di infortunio, maternità, malattia versate anche in anticipo.
È necessario infine per calcolare la tredicesima dei dipendenti pubblici conoscere le aliquote fiscali previste nel mese in cui determinate ritenute vengono emesse; è altresì fondamentale sapere che l'ammontare della stessa dei dipendenti pubblici è utile anche ai fini del trattamento di fine rapporto (TFR).
Come si calcola la tredicesima da Monti in poi
Di comune accordo con gli astuti provvedimenti dell'ex ministro Brunetta contro i fannulloni (che hanno però fatto saltare moltissime situazioni lavorative da un eccesso all'altro, colpendo pure tanti lovoratori onesti) una delle ultime “trovate” dell'ultimo Governo Belusconi, pensate in vista di un ultimo disperato tentativo di battere cassa in un momento politicamente drammatico, riguardava le possibili misure da attuare per operare una consistente riduzione delle entrate della tradicesima per gli statali.
Tale operazione seguiva le continue pressioni europee di Trichet e Draghi (risalenti ad Agosto 2011) e rischiava addirittura di sbandare una totale eliminazione della tredicesima. Tale eliminazione avrebbe certamente avuto un forte legame con il “rendimento” di ogni singolo dipendente dello Stato. Sostanzialmente, in base a una qualità di lavoro bassa (ma secondo quali criteri si sarebbero definite “alta” e “bassa qualità” non ci fu mai dato di sapere), diminuivano le possibilità degli statali di ottenerla. Con le dimissioni del Governo Belusconi, poi, la faccenda è rimasta in sospeso.
Né se ne è più discusso in Parlamento, né se ne è fatto cenno nei discorsi di apertura del Governo Monti, né se ne è trovata traccia in quelli successivi: il discorso sull'eliminazione per gli statali sembra, fortunatamente, essere caduta nel baratro del dimenticatoio. Più che la tredicesima statali a rischio, il premier Monti è sembrato, sin dal primo giorno, essere intenzionato a battere cassa fiutando e stanando tutti i veri e propri sprechi di denaro pubblico all'interno dell'amministrazione statale, eliminando i cosiddetti privilegi di partito cui nessun governo ha mai pensato seriamente di rinunciare.
Cosa ne pensa l'Europa
D'altra parte, la Banca Centrale Europea non aveva mai pensato di mettere in discussione la tredicesima degli statali: i rimproveri di Draghi & Co. vertevano sulla necessità di attuare in fretta riforme in materia socio-economica che, per l'appunto, evitassero sprechi in un momento così delicato. In sostanza, l'Europa se la prendeva con i costi della politica, con le società più o meno palesemente municipalizzate e con l'alto tasso d'evasione fiscale... non certo con la tredicesima degli statali.
Un po' di storia
La situazione "tredicesima" nel 2014
Continuavano a rincorrersi, mese dopo mese, le voci relative a quella annosa questione. Le ultime a levarsi erano quelle di Confesercenti, che aveva messo in guardia dipendenti statali e pensionati dal rischio sulla sicurezza delle loro rispettive 13 mensilità. Secondo gli esperti, infatti, si era fatto troppo parlare nelle camere del potere di trovare un sistema di fare cassa proprio andando a congelare le somme previste per gran parte dei pensionati e dei dipendenti, la qual cosa oltre a creare un danno immediato ai soggetti in prima persona coinvolti, si sarebbe trasformata anche in un problema per il settore del commercio, che sarebbe stato il primo ad essere coinvolto in questo effetto domino di mancanza di fondi.
Da parte di Confesercenti si era chiesto più volte al governo presente di fare chiarezza in tal senso o comunque di esprimersi e smentire le voci che da più mesi si stavano rincorrendo, evitando così un clamoroso autogoal che non avrebbe permesso al nostro paese una spinta e una ripresa dal punto di vista economico. A rischio erano infatti, oltre agli interessi dei dipendenti e dei pensionati, anche i consumi in generale.
Lo studio economico effettuato dagli esperti, vedeva infatti la possibilità che dei 16 miliardi previsti per le tredicesime, circa una metà venivano sfruttati poi da questi per consumi di vario tipo, e sarebbero stati dunque immessi in circolo nel mercato dell'economia reale del nostro paese. In caso di un congelamento, si sarebbe avuta una drastica riduzione della spesa pubblica per almeno 4 miliardi di euro.
L'associazione degli esercenti chiedeva dunque di fare immediata luce su questo aspetto economico in piena confusione, e di spostare l'attenzione su altri tipi di tagli come quelli alla spesa pubblica o ai costi della politica, per far fronte in maniera più equa e sostanziosa alla crisi dei consumi italiani.
Il blocco del turnover e della contrattazione per chi lavorava nel comparto pubblico aveva prodotto conseguenze negative sul fronte dei consumi e della spesa: come riportato dall’Istat, dal 2010 al 2013 la spesa era calata di 7.8 miliardi, per un calo misurato in percentuale che sfiorava il 5%. A soffrire di più erano i dipendenti degli Enti Locali, rispetto a quelli della Pubblica Amministrazione. La situazione non sembrava che avrebbe subito scosse positive, visto che gli stipendi erano stati bloccati anche per il 2014 e per il 2015 non si prevedevano notizie bene-auguranti in questo settore. Potevano esserci margini invece per scatti di carriera o legati all’anzianità. Proprio a riguardo, alcuni sindacati, come per esempio la Uil, si erano espressi in maniera negativa sull’ultima Legge di Stabilità del Governo Renzi, che non prevedeva nessuna misura per i lavoratori del settore pubblico, che anzi avrebbero visto il blocco della contrattazione e l’indennità di vacanza contrattuale. A ciò si aggiungeva la misura del Tfr in busta paga che non avrebbe coinvolto questa platea lavorativa, come avremmo spiegato nel dettaglio nel paragrafo successivo.
Novità che furono per il 2015: Tfr in busta paga
Il progetto del Governo Renzi per incentivare i consumi era quello di destinare il Trattamento di Fine Rapporto nella busta paga mensile. Il progetto voleva essere uno strumento per dare più liquidità ai cittadini e permettere loro di fare più spese, il che avrebbe prodotto di conseguenza un aumento della crescita generale. Per questa iniziativa, erano le banche a coprire i disavanzi delle imprese che avrebbero versato il Tfr ai propri lavoratori: ovviamente in tutto questo era dovuta essere la garanzia dello Stato dietro al prestito erogato dagli istituti bancari. Questa misura però non sarebbe stata beneficiata dall’intera platea dei lavoratori visto che ne erano escluse alcune categorie, come per esempio i dipendenti pubblici o le partite IVA. Il calcolo si effettuava a dicembre, tenendo in considerazione la retribuzione prevista per quel mese.
Per informazioni dettagliate sulle buste paga, consulta i nostri approfondimenti: "Buste paga INAIL", "Come fare una busta paga" e "Calcolo delle detrazioni con figli a carico".
Periodo di maturazione
Tali lassi temporali comprendo anche gli archi di tempo di assenza (che dunque vengono comunque retribuiti) come:
- maternità, compreso l'eventuale periodo di astensione anticipata (art. 22 D. lgs. n. 151/01)
- congedo matrimoniale (RDL n. 1334/37)
- ferie, festività, ex festività, riduzioni contrattuali dell'orario di lavoro e permessi lavorativi
- malattia nei limiti del periodo contrattualedi conservazione del posto
- infortunio e malattia professionale nei limiti del periodo di conservazione del posto
- cassa integrazione guadagni ad orario ridotto
- riposi giornalieri per allattamento
Importi da detrarre nel calcolo
Dall’importo ottenuto sono da detrarre anche possibili anticipazioni di ratei versati per l’Inail, come ad esempio quelli relativi all'indennità (in caso di infortunio) o quelli che riguardano l’Inps per l’indennità dovuta a malattia o maternità.
In ultimo, è necessario detrarre le ritenute fiscali in base alle aliquote previste nel mese di erogazione senza includere le deduzioni d’imposta che, con cadenza mensile, si applicano solo al salario standard.
Considerando la tredicesima un diritto del lavoratore che ne beneficia con continuità ed in modo non occasionale, la tredicesima concorre a definire l’importo da riconoscere al dipendente nel caso della fine del rapporto di lavoro (TFR); salvo diversa previsione dei c.c.n.l.
Collaboratrici domestiche e badanti: cosa sapere
Anche i collaboratori e le collaboratrici familiari, nonché le badanti in regola, hanno diritto alla tredicesima mensilità. Deve essere calcolata in base alla retribuzione base, suddivisa per 12 e moltiplicata per il numero effettivo dei mesi in cui si è prestato lavoro. Il pagamento della stessa, da parte del datore di lavoro, deve essere effettuata durante il mese di dicembre. Non c'è bisogno di aver lavorato un intero anno: la somma sarà calcolata sui mesi in cui si è prestato servizio, e può maturare anche in caso di assenze dovute a malattia o maternità. Ecco come si calcola la tredicesima per questa categoria.
E per la quattordicesima?
Sappiamo come si calcola la tredicesima ma come funziona per la quattodicesima? Per alcuni settori appartenenti a determinati contratti nazionali (come ad esempio quella del commercio), oltre a questa è prevista anche da tempi più recenti la cosiddetta quattordicesima mensilità. La sua applicazione dipende prevalentemente dal tipo di contratto specifico, e non è valida per tutti i settori di una particolare categoria contrattuale. Anche per quanto riguarda il periodo ed il regolamento relativo alla sua maturazione, si fa riferimento al particolare CCNL, in cui sono indicati tutti i riferimenti normativi e le categorie che ne hanno pienamente diritto. Uno degli elementi, ad esempio, che non può essere definito in maniera obbligatoria dalla legge, come avviene per la tredicesima, è il cosiddetto Elemento Distinto della retribuzione, ovvero l'EDR. La sua presenza, all'interno del calcolo della quattordicesima, viene dunque demandato alla specifica contrattazione.
Chi dunque ha diritto a questa ulteriore somma, potrà averne disponibilità durante il periodo estivo, a cavallo di giugno e luglio, ed viene calcolata in base a determinati parametri che si rifanno ai precedenti dodici mesi di retribuzione “normale”.
Per colf e badanti
Questa mensilità extra deve essere corrisposta anche ai lavoratori domestici: il periodo è lo stesso, ossia a dicembre, poi sarà il datore di lavoro a scegliere se versarlo prima o dopo il periodo natalizio. Anche in questo caso, bisogna calcolarla in base ai mesi che si è lavorato con le frazioni di ogni mensilità che deve essere pari a quindici giorni per rientrare nel conteggio totale.
Reddito per i pensionati
Questa mensilità extra è percepita anche dai pensionati e viene fatto in pagamento su dodici mesi e non su 13. Sono invece esenti gli invalidi civili che ricevono già un assegno di accompagnamento. Per il popolo della pensione, tuttavia, bisogna fare una differenza tra 13esima e quattordicesima, visto che quest’ultima non è rivolta a tutti perchè ci sono due criteri di cui tener conto. Uno è l’età, che fissa la riscossione dell’assegno a 64 anni mentre il secondo è il reddito. L’importo della quattordicesima diventa più alto in base agli anni di contributi. Sono previste infatti tre fasce: 15 anni di versamenti, da 15 a 25 anni e da 25 anni di versamenti in su.
Quando si prende la tredicesima in pensione?
La tredicesima mensilità per i pensionati viene generalmente erogata una volta all'anno, come avviene per i lavoratori dipendenti. Tuttavia, la data di erogazione può variare in base all'ente previdenziale di riferimento. In genere, viene corrisposta entro il mese di dicembre o entro il primo trimestre dell'anno successivo. È importante ricordare che la tredicesima mensilità per i pensionati è soggetta a tassazione come reddito, e quindi l'importo netto effettivamente percepito può essere inferiore rispetto all'importo lordo indicato dall'ente previdenziale.
L'importo della tredicesima mensilità per i pensionati dipende dal trattamento pensionistico percepito e dall'anzianità contributiva maturata durante la carriera lavorativa. In generale, l'importo corrisponde a una mensilità dell'importo della pensione mensile lorda. Tuttavia, esistono alcune eccezioni, ad esempio per i trattamenti pensionistici minimi o per le pensioni erogate in misura ridotta. In questi casi, l'importo della tredicesima mensilità potrebbe essere proporzionato all'importo della pensione mensile effettivamente percepita. È importante verificare con il proprio ente previdenziale di riferimento l'importo esatto della tredicesima mensilità percepita.
Altri sostegni alla pensione
Oltre alla tredicesima mensilità, alcuni lavoratori possono anche beneficiare della quattordicesima pensione, che rappresenta un'ulteriore opportunità di sostegno economico. Inoltre, per coloro che desiderano ritirarsi prima dell'età pensionabile, il pensionamento anticipato può essere un'opzione interessante.
La pianificazione della pensione è fondamentale per garantire un reddito stabile e sufficiente durante gli anni successivi alla fine della carriera lavorativa. Il sistema pensionistico può essere supportato anche da fondi pensione integrativi, che possono offrire maggiori vantaggi rispetto alle pensioni statali. Il pensionamento flessibile è un'altra opzione che consente di ritirarsi gradualmente, in modo da mantenere una fonte di reddito attiva anche durante la vecchiaia.
Diverso invece il discorso sulla quattordicesima relativa agli assegni pensionistici: essa infatti può essere percepita solo da lavoratori che superano i 64 anni di età. Inoltre vi è anche una postilla relativa al reddito. In ultimo, l’importo sarà maggiore se gli anni di contributi saranno molti: a tal proposito, l’Inps ha pubblicato una circolare con l’aggiunta relativa alla quattordicesima per l’anno 2014: si parte dai 366 euro con meno 15 anni di contributi fino ad arrivare a 506 euro con oltre 25 anni di versamenti. Tra le due fasce, invece, l’importo sarà uguale a 420 euro. Così come per la tredicesima, anche in questo caso sono escluse delle categorie speciali da questo versamento.
La riforma sulle pensioni: da fare o no?
La spesa totale per le pensioni è stata quantificata recentemente in 270 miliardi di euro, con 16 miliardi relativi a 188 mila persone che fanno parte del club delle cosiddette pensioni d’oro e d’argento, il cui assegno minimo è di 4800 euro lordi mensili. Sono invece 9 mila le persone che percepiscono mensilmente un emolumento di minimo 10 mila euro.
Tra gli interventi proposti dai Governi che si sono succeduti, l’ultimo è stato quello di Enrico Letta con il contributo di solidarietà oltre la cifra dei 90 mila euro all’anno, che era stato precedentemente bocciato dalla Corte Costituzionale.
I pensionati italiani sono anche i più tartassati dalle tasse: si è calcolato che in un assegno pensionistico da 60 mila euro, quasi un terzo, 20 mila euro, vanno via in Irpef e altre addizionali. La situazione invece peggiora dei casi di pensionati con un assegno da 20 mila euro.
FAQ
Quali sono le differenze tra la tredicesima mensilità per i pensionati e quella per i lavoratori dipendenti?
In particolare, la tredicesima mensilità per i pensionati viene erogata una sola volta all'anno, mentre quella per i lavoratori dipendenti viene generalmente suddivisa in due rate (una a giugno e una a dicembre). Inoltre, l'importo della tredicesima mensilità per i pensionati corrisponde a una mensilità dell'importo della pensione mensile lorda, mentre per i lavoratori dipendenti l'importo della tredicesima mensilità dipende dal contratto collettivo di riferimento e dal livello di anzianità.
La tredicesima mensilità per i pensionati è soggetta a tassazione?
Sì. L'importo della tredicesima mensilità viene sommato agli altri redditi percepiti durante l'anno e soggetto a imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF). Tuttavia, l'importo della tredicesima mensilità può essere oggetto di detrazioni e deduzioni fiscali, come ad esempio la detrazione per redditi da pensione prevista dalla normativa fiscale.
Può essere anticipata?
In generale, la tredicesima mensilità per i pensionati viene erogata una volta all'anno e non può essere anticipata. Tuttavia, in alcuni casi specifici, ad esempio per motivi di grave difficoltà economica, alcuni enti previdenziali possono concedere anticipazioni sulle pensioni. In ogni caso, le condizioni per l'ottenimento di queste anticipazioni possono variare in base all'ente previdenziale di riferimento e alla situazione economica del richiedente.
Come viene calcolato l'importo della tredicesima mensilità per i pensionati?
L'importo dipende dal trattamento pensionistico percepito e dall'anzianità contributiva maturata durante la carriera lavorativa. In generale, l'importo della tredicesima mensilità corrisponde a una mensilità dell'importo della pensione mensile lorda. Tuttavia, per i trattamenti pensionistici minimi o per le pensioni erogate in misura ridotta, l'importo della tredicesima mensilità potrebbe essere proporzionato all'importo della pensione mensile effettivamente percepita. È importante verificare con il proprio ente previdenziale di riferimento l'importo esatto della tredicesima mensilità percepita.
La tredicesima mensilità per i pensionati può essere oggetto di rivalutazione?
Sì, può essere soggetto a rivalutazione in base all'andamento dell'indice dei prezzi al consumo (IPC) o all'andamento del trattamento pensionistico di riferimento. In particolare, l'IPC viene utilizzato come parametro di rivalutazione per molti trattamenti pensionistici e anche per l'importo della tredicesima mensilità. Tuttavia, l'eventuale rivalutazione dell'importo della tredicesima mensilità può variare in base all'ente previdenziale di riferimento e alla normativa vigente in materia di pensioni. È importante verificare con il proprio ente previdenziale di riferimento se l'importo della tredicesima mensilità percepita può essere oggetto di rivalutazione.
Speriamo che il nostro articolo su come si calcola la tredicesima vi sia stato utile.