Tutti i soggetti partecipanti al mercato comunicano. La comunicazione è di per sé un fattore di costo ma le imprese e anche le organizzazioni no profit decidono di comunicare: per questa ragione trovare un lavoro nella comunicazione può rivelarsi una scelta efficace a patto che si seguano delle linee guida sicure.
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- Perché chi lavora nella comunicazione ha successo?
- Quale percorso seguire per lavorare nella comunicazione
- Come diventare comunicatore
- Lavorare nella comunicazione: come scegliere i colori nella pubblicità?
- Il potere dei colori nel marketing
Perché chi lavora nella comunicazione ha successo?
Vi è più di una ragione:
- Promuovere. Favorire l’acquisto, promuovere la propria attività o l’informazione relativa ai propri prodotti/ servizi o ad un nuovo punto vendita, far conoscere la caratteristica di un prodotto/servizio o favorire l’educazione all’uso di un prodotto/servizio.
- Distinguersi sul libero mercato della concorrenza. Il nostro sistema economico, basato sul libero mercato, riconosce al consumatore la possibilità di scegliere il prodotto e/o il servizio che ritiene migliore.
Il lavoro nel campo della comunicazione non riguarda solo il mercato in cui si incontrano domanda ed offerta, non è solo un’attività importante su larga scala, ma è un processo a cui ogni singola impresa pone attenzione. Non è sufficiente saper gestire il flusso produttivo; l’impresa o l’istituzione deve tener conto della concorrenza e comunicare nel modo migliore e più efficace possibile tramite le giuste attività creative (clicca qui per scoprire come lavorare in ambito creativo).
Il duplice scopo di questo mestiere
La comunicazione è un processo importante perché, da un lato, influenza i risultati aziendali e, dall’altro, trasferisce gli obiettivi dell’impresa o dell’istituzione ai soggetti esterni (mercato finanziario, mercato del lavoro, fornitori) affinché questi comprendano e condividano gli scopi dell’azienda e collaborino al suo successo.
Quale percorso seguire per lavorare nella comunicazione
Ad oggi non esiste un curriculum standardizzato per guadagnarsi la qualifica di comunicatore: ogni professionista segue la sua strada, dando ascolto la maggior parte delle volte alle inclinazioni personali.
La prima qualità che un comunicatore deve avere è la capacità di usare bene le lingue. S'intravede quindi l'utilità di un percorso accademico di tipo umanistico che può partire con il liceo classico e continuare con una laurea in Scienze della Comunicazione.
Tuttavia non sempre questa strada conduce alla meta agognata: all'interno del settore, esistono così tante professionalità che anche i percorsi da seguire sono differenti.
Ad esempio, se si sogna di diventare grafico pubblicitario è opportuno invece assecondare le proprie inclinazioni artistiche ed iscriversi al liceo artistico, prima, e ad un'accademia successivamente.
Ancora, se la propria passione è la parte web, non parte svantaggiato neppure un laureato in un corso tecnico-informatico.
Se invece si vogliono raggiungere livelli dirigenziali in un network, può essere utile anche un corso economico mirato.
Approfondisci la tua comprensione dei livelli contrattuali applicati ai metalmeccanici attraverso questo articolo informativo.
Quello che realmente crea un comunicatore è il grado di specializzazione in uno dei grandi ambiti del comparto, ovvero: linguistico, tecnico, creativo, organizzativo.
Come diventare comunicatore
Ciò che accomuna tutte le strade è lo stage, ovvero la gavetta: a prescindere dall'obiettivo finale, occorre conoscere e padroneggiare le basi del lavoro.
Questo, se è vero in tutte le professioni, lo è in massimo grado nel settore della comunicazione, dove i corsi e le lauree difficilmente insegnano in pratica in cosa consistono i propri compiti.
Se si lavora in una redazione, si devono imparare i tempi di lavoro e lo stile generale della testata; occorre conoscere i programmi per pc utilizzati e bisogna imparare a collaborare con gli altri elementi della crew.
Se, invece, si presta servizio in un'agenzia di comunicazione è fondamentale sapersi organizzare il lavoro e avere ottime capacità relazionali con i clienti: tutti vogliono qualcosa di personalizzato fatto bene e in tempi brevi.
Se, ancora, si lavora sul web è necessario capire di quale sito e community fidarsi ed è fondamentale conoscere tutti i trucchi del mestiere, senza i quali i siti creati non creano alcun traffico.
Fortunatamente, le possibilità di stage non mancano. E non manca neppure una nutritissima community online in grado di dare suggerimenti: i siti – sia italiani che stranieri – da consigliare sono sin troppi, ma moltissimi di questi offrono corsi – sia in presenza che on line – sulle strategie di comunicazione da utilizzare e sui programmi più adatti.
È una buona idea quella di entrare in questo network per capire come funziona il settore e creare una rete di conoscenze personale da sfruttare in seguito.
Gli strumenti utilizzati per lavorare nella comunicazione
Con il termine marketing mix si indica la combinazione (mix) di variabili accertabili (leve decisionali) di marketing che le imprese impiegano per raggiungere i loro obiettivi. Il marketing mix è di solito composto da 4 variabili che solitamente si definiscono come le 4P: product mix, price mix, place, promotion.
L’importanza del Communication Mix
Il Communication mix è composto da elementi personali e non personali. Il communication mix si sviluppa intorno a strumenti più tradizionali come: l’advertising sui media, la vendita personale, la promozione delle vendite, le public relations; a cui si aggiungono le sponsorizzazioni, le fiere, il direct marketing e la comunicazione attraverso i nuovi media (web, web Tv, ecc).
Il communication mix è la base del lavoro in questo campo, e include diversi strumenti utilizzati dalle imprese, tra cui i più importanti sono:
- La pubblicità: Ogni forma di comunicazione di massa, a pagamento, con indicazione esplicita dell’inserzionista, volta ad indurre direttamente o indirettamente, a comportamenti vantaggiosi per l’inserzionista.
- Publicity è l’insieme delle attività volte a favorire la presenza nei media di notizie, articoli o altro, riguardanti i prodotti, l’immagine o i servizi dell’azienda cosi da favorirne la reputazione e direttamente o indirettamente la propensione dei consumatori all’acquisto.
- La sponsorizzazione: attività in cui un’azienda ottiene, in cambio di un investimento in denaro, che il marchio/nome dell’azienda stessa o di uno specifico prodotto sia messo in evidenza da un personaggio o un’organizzazione molto seguiti dal pubblico, così da condividerne tale notorietà e soprattutto associare la proprio immagine ai valori caratterizzanti del personaggio o dell’organizzazione.
- L’ufficio stampa ha il compito di gestire le relazioni con i media, soprattutto con i giornalisti.
Lavorare nella comunicazione: come scegliere i colori nella pubblicità?
Nel marketing ha molta importanza la psicologia dei colori e la sua relazione con la persuasione. Motivo di posizioni contrastanti, quello sui colori è un tema che oscilla fra chi pensa che dietro alla sua percezione vi sia una base scientificità del loro impatto sulle persone e la sensazione che i colori siano invece percepiti diversamente dalle persone solo su base emotiva e sensoriale (sono tutti concetti che si possono apprendere facilmente in un buon master con stage in azienda).
Quello che sappiamo con certezza è che - senza dubbio - i colori hanno una grande importanza nella diffusione di un brand!
Pensate soltanto a come sono riconoscibili le stesse città e nazioni del mondo a partire proprio dai colori! Stemmi, bandiere, e per non parlare poi dei colori di una città. Ognuna ne ha uno impresso, una tavolozza che si compone di sfumature di toni che dal cielo degradano verso il resto, verso il basso, per come siamo abituati a guardare la Terra.
Avete mai fatto caso ai colori di Palermo? La luce e i palazzi, gli edifici, i monumenti, tutti concorrono a dare un “colorito” a quella città. E Firenze, Roma, Torino… Esempi di piccoli quadri ove il colore, senza che neanche ce ne accorgiamo, imprime nella nostra mente delle sensazioni. Ecco che al ricordo di quella città ci verrà subito di provare un’emozione. Non penseremo solo al Palazzo Signoria, al Colosseo o alla Mole Antonelliana...ho pescato a caso fra i simboli associabili a queste città, ma proveremo un mood, una sensazione ben più ampia, dove all’interno confluiscono una mare di impressioni che hanno a che vedere con tutto ciò che abbiamo avvertito in quella esperienza. E nei nostri commenti ci saranno anche tanti colori.
Nel cercare di dare un messaggio posso usare il colore come supporto ad una comunicazione efficace. E alcune campagne di marketing sfruttano proprio la sua capacità di persuasione per indurre le persone destinatarie della campagna a compiere delle azioni in base a delle suggestioni. Cosa vuol dire?
Restiamo all’esempio dei colori della città e parliamo del colore come strumento persuasivo nel marketing con questo caso esemplare di un’azienda turistica che vuol fare marketing territoriale.
Sono un’agenzia di viaggi di prossima apertura, mi trovo a Torino e voglio farmi conoscere per vendere i miei prodotti quindi, primo step: voglio diffondere la mia presenza in modo capillare, raggiungere tutti, non solo quelli che sono in rete con il mio sito web e pagina Facebook e altri social, ma anche mirando, in primis, alla popolazione locale, ottima risorsa e grande potenziale per i miei affari.
Posso sfruttare tutti gli strumenti che il marketing operativo mi mette a disposizione, dalla pubblicità su strada per mezzo di affissioni, a quella dei volantini…ogni mezzo giustifica il fine e l’obiettivo è che si sappia di me.
Il volantinaggio a Torino posso organizzarlo semplicemente chiedendo a qualche studente di fare un giro per le zone limitrofe a quella dove si trova l’agenzia. Affiderò la grafica e il contenuto di questi volantini a dei professionisti (esempio di azienda www.torinovolantinaggio.it), perché possano mettere in pratica la mia idea, consigliarmi su come realizzarla.
E qui entrano in gioco i colori e le suggestioni che essi sono in grado di suscitare. Siamo in una città del nord Italia, dove non c’è il mare, dove probabilmente le temperature sono molto diverse da quelle tipiche del centro o sud Italia, e dove forse le persone sognano anche di spezzare un certo ritmo in alcuni momenti dell’anno. Momenti topici dove il sogno magari è proprio quello di fuggire ai Tropici! E che sia! E come possiamo far venire voglia alle persone di riconoscere questo bisogno che può restare latente fino a che non glielo stimoliamo con le suggestioni giuste?
Uno di questi strumenti è proprio il colore. Esso ha la potenza di richiamare subito alla mente un ricordo. Se voglio pubblicizzare i miei viaggi verso paesi caldi, dove c’è il mare e il sole quasi tutto l’anno, dove ci si può rilassare e godere la vita almeno per 15 giorni, lo faccio ricorrendo ad una grafica che sia completa di colori suggestivi e di immagini evocative forti! Penserete semplice… cerco una immagine su internet e la utilizzo per i miei volantini… ma non è così, non basta. Bisogna prendere in considerazione anche l’aspetto testuale che si fonde con quello visivo. Sulle persone tutto ciò, è dimostrato, ha un grande impatto!
Il mondo dei Social
Infatti alcuni marchi di successo hanno scelto di caratterizzare il loro brand proprio attraverso il colore: pensiamo a Facebook che ha fatto del suo blu un vero e proprio stendardo.
E Coca Cola, anch’essa immediatamente riconoscibile dai colori che utilizza nel logo da una vita!
Il motivo per cui il colore esercita questo fascino sulle persone che associano il brand ad esso risiede in una spiegazione scientifica: il senso della vista è quello più sviluppato negli esseri umani. Ecco perché devo mostrare con immagini e colori e testo quello che voglio vendere!
La percezione del colore non è solo prettamente visiva, ma anche emotiva. Ogni colore stimola sensazioni e reazioni diverse, al punto che è nato proprio un settore di studio, la Psicologia del colore che ha un nesso con il marketing.
Nel marketing il colore gioca un ruolo centrale, uno strumento potente capace di influenzare le emozioni, la percezione ed il comportamento dei consumatori.
Secondo alcuni studi sulla psicologia del colore, l’impressione delle persone si crea in meno di 90 secondi e la maggior parte dei giudizi viene influenzato proprio dal colore!
Ecco perché se volessi pubblicizzare la mia azienda a Torino, probabilmente dovrei tener conto anche della popolazione tipica di questa città, che ha le sue origini, le sue connotazioni, la sua cultura, “usi e costumi” (come si suol dire!).
Il potere dei colori nel marketing
I colori hanno un potere immenso perché stimolano i consumatori a compiere delle azioni. Ecco cosa possiamo ottenere grazie ad un uso sapiente del colore:
- la riconoscibilità del brand;
- una maggiore spinta all’acquisto: secondo i consumatori, infatti, il colore è una delle maggiori leva d’acquisto di un prodotto;
- oltre il 60% non acquista un prodotto se non è del colore preferito;
- una maggiore visibilità ed una maggiore probabilità di conversione: gli annunci colorati su carta stampata ottengono, infatti, il 26% di visibilità in più rispetto agli annunci in bianco e nero.
In base a queste considerazioni appare chiaro che la scelta dei colori, soprattutto nella pubblicità, sia fondamentale per convogliare un messaggio forte al pubblico.
Quando si programma una campagna pubblicitaria per il lancio di un’attività è essenziale scegliere accuratamente il colore del logo, del sito web, del packaging dei prodotti, dei volantini. Tutto questo materiale dovrà comunicare un messaggio al pubblico giusto, a seconda del mezzo pubblicitario utilizzato.
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