Il farista, appunto il guardiano del faro, è la persona a cui viene affidato proprio il faro. Questa figura, oggi, non deve svolgere gli compiti che venivano proposti in passato ai faristi, infatti, le nuove tecnologie e l'avvento dell'automatizzazione hanno trasformato il mestiere di guardiano del faro in un lavoro quasi hi-tech. Perciò il numero di custodi dei fari si è ridotto notevolmente in questi ultimi decenni. In base alle ultime statistiche, oggi, una trentina di strutture non vengono più abitate per l’automatizzazione delle torri. Abbiamo una vasta letteratura e tantissimi libri su questo lavoro, che mantiene comunque il suo fascino e unisce la libertà, la solitudine e l'appartenenza alla natura.
Menu di navigazione dell'articolo
- La Marina Militare come gestore
- Qual è il percorso di formazione che devo intraprendere se ho intenzione di fare il Guardiano del faro?
Se stai cercando la tua strada professionale, considera anche altre possibilità, come diventare pilota di linea (clicca qui per scoprire le opportunità professionali), diventare vigile del fuoco (clicca qui per informazioni su qualifiche e concorsi) o informarti sulle offerte di lavoro come grafico (clicca qui per entrare nel mondo della grafica).
La Marina Militare come gestore
La Marina Militare è un organo preposto alla gestione e al controllo dei fari in Italia; che sono posti lungo 8000 km della costa italiana. Proprio la stessa Marina militare viene subissata dalle richieste dei civili che vorrebbero come si possa diventare i guardiani di faro.
Per oltre 20 anni la Marina Militare però, non ha bandito alcun concorso pubblico per diventare farista oppure guardiano di faro.
Non ci sono requisiti particolari per essere guardiano del faro, ma è indispensabile un'attitudine speciale.
Per coloro che fossero interessati a diventare un guardiano del faro, è necessario possedere un diploma di scuola superiore, come giá accennato, e tenere d'occhio i bandi emanati dal Ministero della Difesa. Infatti, il farista non è altro che un dipendente civile di questo ministero ed in particolare della Marina Militare italiana, che ha al proprio interno un settore specializzato, quello di "Marifari". Dopo aver risposto al bando, avendo i requisiti richiesti, si deve frequentare un corso specifico ed aspettare la destinazione finale, per poter iniziare a lavorare.
Comunque, non solo i civili possono partecipare al bando. Infatti, anche un militare che lasci la carriera potrebbe diventarlo tranquillamente. Tuttavia, come abbiamo detto, i bandi sono sempre piú rari e le richieste di lavoro sempre numerose. Ed alla lunga, anche il romantico ed avventuroso lavoro di guardiano del faro si prevede possa scomparire. Fonti del Ministero della Difesa, infatti, prevedono che per il 2030 il numero di faristi, almeno nel nostro Paese, sará notevolmente esiguo e a rischio "estinzione".
Se sei interessato ad altre opportunità di carriera nell'ambito delle forze armate, troverai interessante anche il nostro articolo su come entrare nell'esercito.
I compiti del guardiano del faro: un lavoro come un altro
Come accennato in breve alle competenze del farista, tuttavia tale lavoro si è modificato nel corso del tempo e, nonostante la tecnologia, non è meno impegnativo rispetto al passato. Tuttavia, vi sono anche situazioni di emergenza, in cui si deve uscire in barca con mare anche in tempesta, per riparare delle boe in avaria.
Cosa spinge le persone a diventare guardiano del faro? Solo guadagno?
Grazie anche a letteratura e cinema, il lavoro di guardiano del faro incuriosisce anche alcuni turisti che sostituirebbero la settimana al mare con la una settimana di vita in un faro per un periodo prestabilito.
Vi segnaliamo il sito della Marina Militare nella sezione Servizio Fari per saperne di più circa il compito del guardiano del faro e la pagina dedicata alle foto dei Fari a cura del Ministero della Difesa.
Il caso di Carloforte
Parlavamo di fari automatizzati grazie all’uso delle tecnologie all’avanguardia che evitano la presenza umana come anni fa. Nonostante questo, c’è il caso di Carloforte, ad ovest dell’Italia in Sardegna, dove questa torre è al buio da mesi. Il problema deriva da un malfunzionamento della batteria elettrica e i cronici ritardi della burocrazia di questo Paese, per il trasferimento di fondi dal Ministero, hanno portato alla situazione odierna che vede il segnale luminoso spento. Nessun difetto invece sul lato strutturale visto che la torre è stata ristrutturata nel 2012 e sotto quel punto di vista non ci sono problemi.
Un’occasione per i turisti
La torre però può essere trasformata anche in una località turistica e in una meta attraente per chi viaggia. E’ ciò che è successo a Capo Spartivento, promontorio della Sardegna sud-occidentale, che dopo 30 anni di abbandono si è trasformato in una lussuosa dimora, seguendo i modelli presenti in Croazia, Norvegia e Scozia. Sei camere, lampadari di cristallo bianco e piscina offrono la possibilità ai turisti di trascorrere una vacanza alternativa, con un misto di romanticismo e libertà data dalla solitudine e dalla natura.
Parlavamo della Croazia che ha a disposizione ben undici fari destinati ai turisti in vacanza. La lista d’attesa è abbastanza lunga ma chi c’è stato giura che sia un’esperienza tutta da provare e da non perdere. Quelli più rinomati sono Palagruzza e Velirat; tuttavia tutti sono impianti lontani dal caos dei centri abitati, immersi nella natura così da coniugare relax e spensieratezza in questa vacanza alternativa. Altro luogo molto in voga in Croazia è l’isolotto di Perec, il faro di Susac, di Savudrija e di Plocica. La Croazia è uno dei Paesi che più sfrutta questo terreno visto che su Google appare come tra i primi risultati del motore di ricerca per questo settore.
Negli ultimi anni, comunque, sono state lanciate offerte di lavoro sia in Europa che negli Stati Uniti per potersi occupare di fari e non solo. Infatti, come accennato, spesso questi importanti strumenti per la navigazione sono diventati anche strutture turistiche. Pertanto, al lavoro di guardiano del faro (o in sostituzione di esso), si è aggiunto quello di albergatore tuttofare, con abilitá di cucina, pulizie e di conduzione di barche da turismo, per consentire ai visitatori di poter apprezzare anche l'ambiente circostante alla struttura. Insomma, un guardiano del faro per ogni esigenza.
Qual è il percorso di formazione che devo intraprendere se ho intenzione di fare il Guardiano del faro?
causa dell'automazione dei fari. Tuttavia, se sei interessato a intraprendere questa carriera, ci sono alcuni passaggi che potresti considerare:
Formazione ed Educazione:
- Diploma di Scuola Superiore: Di solito è richiesto come minimo.
- Corsi Nautici o Marittimi: Corsi relativi alla navigazione, alla sicurezza marittima, alla meteorologia e alla gestione delle emergenze possono essere utili.
- Formazione Tecnica: Data l'automazione dei fari, una formazione in elettronica, meccanica o ingegneria può essere vantaggiosa.
Esperienza Pratica:
- Lavoro in Ambienti Marittimi: Esperienza in ambienti marittimi, come la marina, la guardia costiera, o lavori su navi commerciali o di ricerca, può essere utile.
- Volontariato in Fari: Alcuni fari operano come musei o attrazioni turistiche. Fare volontariato o lavorare in questi ambienti può fornire esperienza pratica.
Certificazioni Specifiche:
- Corsi di Primo Soccorso e Sopravvivenza in Mare: Sono spesso richiesti per garantire la sicurezza e la capacità di gestire emergenze.
- Certificazioni Radio: Poiché alcuni fari potrebbero richiedere la gestione delle comunicazioni radio, una certificazione in questo campo può essere utile.
Competenze Richieste:
- Capacità di Lavorare in Solitudine: Molti fari sono situati in luoghi isolati, quindi è fondamentale essere a proprio agio lavorando da soli per lunghi periodi.
- Competenze di Manutenzione: Abilità nella manutenzione e riparazione di attrezzature tecniche è spesso necessaria.
- Competenze Informatiche: La capacità di utilizzare sistemi informatici per la sorveglianza e il controllo a distanza dei sistemi del faro.
Ricerca di Opportunità di Lavoro:
- Agenzie Governative: In molti paesi, i fari sono gestiti da agenzie governative, come la guardia costiera o enti simili.
- Organizzazioni Private: Alcuni fari sono gestiti da organizzazioni private o fondazioni che si occupano della loro conservazione.
Considerazioni Aggiuntive:
- Località Geografica: La disponibilità di posti di lavoro può variare notevolmente a seconda della località geografica.
- Condizioni di Vita: Essere consapevoli che vivere in un faro può significare affrontare condizioni meteorologiche estreme e isolamento.
È importante sottolineare che il ruolo del guardiano del faro moderno può essere molto diverso da quello tradizionale a causa dell'automazione. Pertanto, le competenze richieste sono spesso più tecniche e legate alla manutenzione e sorveglianza dei sistemi automatizzati.
Se il turismo è la tua passione, potresti valutare una carriera nel Front Office (clicca qui per saperne di più su questa tipologia di lavoro).