Dipendente pubblico e partita iva? E' vero che i dipendenti pubblici con orario di lavoro full time non posso svolgere alcuna attività lavorativa da libero professionista dopo l'orario di lavoro e/o nei giorni festivi?
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- Cosa accade per quanto riguarda l'attività di libera professione
- Principi principali del codice di comportamento
- Cenni storici sul Portale MEPA
- Gli errori da evitare
Dal momento che non sono riuscita a reperire informazioni precise in merito, pensavo che forse rivolgendomi alla vostra redazione avrei potuto avere qualche informazione piu' attendibile. Grazie mille per la vostra disponibilità e il vostro servizio.
Autorizzo la pubblicazione della presente mail sul sito www.arealavoro.org
Cosa accade per quanto riguarda l'attività di libera professione
Gentile Utente, stiamo cercando di fornire una risposta completa ad una domanda piuttosto complessa, in cui non disponiamo di un'informazione assoluta. La nostra interpretazione si basa su un ampio insieme di regolamenti che governano la possibilità per i dipendenti pubblici di svolgere un'attività in libera professione. Esistono molte norme e sentenze della Corte di Cassazione relative a questa questione. Da ciò che possiamo dedurre, sembra che esistano situazioni specifiche a seconda delle funzioni svolte dal dipendente pubblico e del tipo di attività autonoma intrapresa.
Tra i vantaggi principali del lavoro autonomo, uno è sicuramente la possibilità di valutare l'idea di inventarsi un lavoro creativo che si basi sulle proprie passioni.
Segnaliamo poi la distinzione esistente, per ciò che concerne la compatibilità tra dipendente pubblico e partita iva, tra lavoratori con contratto full time o part time. A tale proposito segnaliamo la Risposta del Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella PA - Ufficio Personale Pubbliche Amministrazioni – Servizio Trattamento del Personale in ordine al regime d’incompatibilità per i dipendenti pubblici in regime di tempo parziale pubblicata dalla FLP.
Portale AVCP per i dipendenti PA con contratto Full time
Per quanto riguarda i dipendenti pubblici a tempo pieno che intraprendono un'attività autonoma, vi indichiamo il portale dell'AVCP, l'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture. Questo organismo assicura il rispetto delle normative relative ai contratti pubblici ed è caratterizzato da indipendenza nelle sue funzioni di giudizio, valutazione e organizzazione.
L'AVCP fornisce un servizio di assistenza tramite il proprio Contact Center, che è raggiungibile al numero verde 800-896936. Il servizio è disponibile dal lunedì al venerdì, dalle ore 08.00 alle ore 18.00. Gli addetti offrono assistenza su come accedere e utilizzare i servizi per inviare dati all'Osservatorio dei Contratti Pubblici. Forniscono anche informazioni su come versare il contributo per partecipare alle gare d'appalto e sulla procedura per richiedere un parere all'Ufficio Precontenzioso.
La casistica: le sentenze precedenti
Riguardo alla domanda che ci è stata posta, riportiamo due sentenze del Tribunale relative a questo caso e che ha visto due dipendenti pubblici condannati in Trentino per aver svolto il doppio lavoro. Il primo caso riguarda una donna di 51 anni che è stata condannata a risarcire quasi 20 mila euro per aver svolto attività di lucro in diverse associazioni. Nello stesso arco di tempo, la dipendente dell’Azienda sanitaria, che l’ha portata in Tribunale, chiedeva numerosi permessi (studio, aggiornamento professionale, malattia, assistenza ai familiari non autosufficienti). La donna è stata condannata al risarcimento per aver violato il principio di esclusività nel rapporto di lavoro ma è stata assolta dall’accusa di danno d’immagine all’azienda.
Leggermente diverso il caso di un infermiere che ha svolto per due anni un impiego analogo presso una Cooperativa. Anche questa persona è stata denunciata dall’Azienda Sanitaria che ha ottenuto il risarcimento pari a circa 8 mila euro, l’equivalente della somma degli stipendi del dipendente quando ha prestato il secondo lavoro. Il caso è diverso perchè il dipendente lavorava part time per l’Azienda sanitaria per cui era legittimato a svolgere una seconda occupazione ma avrebbe dovuto comunicarlo prima all’Azienda. Il Tribunale, in particolar modo, ha ravvisato il conflitto di interessi tra le mansioni svolte dalla persona in questione visto che anche presso la Cooperativa svolgeva lo stesso ruolo, ossia quello di infermiere. Anche in questa circostanza, il lavoratore aveva chiesto permessi retribuiti e congedi per svolgere la seconda attività.
Conclusioni
Alla luce di tutto ciò, riportando le spiegazioni necessarie e le sentenze dei Tribunali sui casi dei dipendenti pubblici, è bene informarsi dettagliatamente per non incorrere in denunce o scorrettezze che possono portarvi anche a un corposo risarcimento. La materia, come accennato nei precedenti paragrafi, è molto ampia e quindi prima di accettare mansioni o lavori è consigliabile contattare esperti sul diritto del lavoro. In alternativa abbiamo dato tutti i contatti necessari affinchè possiate avere un quadro completo della situazione, della disciplina che la regola e delle norme di riferimento in materia.
Principi principali del codice di comportamento
Il 1 dicembre 2000 è stato approvato il codice di comportamento dei dipendenti pubblici che ha lo scopo di “garantire il rispetto degli obblighi di diligenza, lealtà e imparzialità stabiliti dalla Costituzione”.
Già dal 1994 esiste un codice di comportamento valido per tutti i dipendenti, con il decreto del 2000 si sono introdotte delle “diversificazioni” sul codice di comportamento dei dipendenti pubblici stabilite dalle singole amministrazioni.
I principi di base del codice di comportamento dei dipendenti sono:
- Imparzialità. Devono garantirepari trattamento a tutti i cittadini che si rivolgano all'amministrazione pubblica.
- Efficienza. Il loro lavoro deve essere svolto in modo efficiente per poter aiutare i cittadini che ne facciano richiesta.
- Responsabilità e collaborazione. I dipendenti devono svolgere le loro mansioni in modo responsabile e devono collaborare con i cittadini e gli altri settori amministrativi.
- Riservatezza. Per la privacy degli utenti, devono rispettare il principio di riservatezza.
- Semplificazione degli iter amministrativi e sussidiarietà (il cittadino deve essere supportato dall'amministrazione più vicina a lui).
Circolari emanate su permessi
Nel 2008 sono stati emanate leggi e circolari circa i permessi dei dipendenti pubblici e le relative retribuzioni.
In breve, il Dipartimento Funzione Pubblica ha sancito l'obbligo nei contratti collettivi per i dipendenti pubblici di definire:
- il monte ore dei permessi
- la fruizione di tali permessi (a ore o a giornate).
Al contempo la legge riconosce dei permessi aggiuntivi per:
- i genitori di persone con handicap grave, fino al compimento del terzo anno del bambino,
- i dipendenti pubblici portatori di handicap.
Novità in merito alla retribuzione
La legge di conversione del Decreto Legge 112/2008 e la Circolare 7/2008 del Dipartimento Funzione Pubblica hanno introdotto delle modificazioni anche a livello di retribuzione. Le nuove disposizioni si riferiscono all'assenza di servizio per i dipendenti pubblici. Lo scopo è quello di evitare che le P.A. considerino l'assenza di servizio ai fini della distribuzione delle somme dei fondi per la contrattazione integrativa destinata a incentivi e premi per i dipendenti pubblici più meritevoli.
Per avere ulteriori delucidazioni in merito visita il Decreto Legge 112/2008 e la Circolare 7/2008
Esistono delle regole particolari per i dipendenti del settore pubblico che svolgono anche un'attività di libera professione. Per saperne di più, suggeriamo la pagina Dipendenti pubblici e libera professione
CCNL per i pubblici servizi: vediamo di cosa si tratta
Il CCNL per i Pubblici Servizi contiene tutto quello che concerne tale settore lavorativo a partire dagli orari di lavoro previsti alle ferie (26 giorni lavorativi previsti) e ai congedi per maternità, paternità o malattia.
Il testo disciplina inoltre le modalità contrattuali e di assunzione, definendo le linee guida per stabile un rapporto tra datore di lavoro equo e senza problemi.
Le mensilità previste nel Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro sono 14 per un totale di 40 ore divise su cinque giornate e mezzo e l'orario di lavoro giornaliero deve essere di massimo otto ore con possibilità di straordinario del 30 % di giorno, del 60 % di notte e del 20 % durante i giorni festivi.
La sentenza della Corte di Cassazione
Con una recente sentenza, la Cassazione ha ritenuto valido il rifiuto da parte di un dipendente comunale di partecipare a un consiglio indetto per la sera, fermandosi sul posto di lavoro oltre il suo orario consentito con un turno straordinario. Al dipendente era stata comminata una sanzione disciplinare per non aver partecipato alla suddetta seduta comunale. Se i contratti di lavoro non dispongono di ulteriori dettagli, lo straordinario è ammesso solo tramite accordo tra datore di lavoro e dipendente. Nel caso in questione, la Corte di Cassazione ha ritenuto che non vi fosse la condizione della straordinarietà del consiglio perché le riunioni erano convocate sempre più spesso, considerando quindi non illegittimo il rifiuto di parteciparvi da parte del dipendente.
Le tipologie contrattuali nel settore dei Pubblici Servizi
A livello normativo il CCNL per i Pubblici Servizi comprende il contratto di lavoro a tempo indeterminato e quelli a tempo determinato comprese le tipologie lavorative interinali e i contratti part-time.
Il Contratto Nazionale prevede inoltre anche i contratti di formazione al lavoro e di apprendistato.
Le ore previste dal CCNL
Il contratto di lavoro part-time settimanale prevede un tetto massimo di ore che parte dalle 15 per arrivare alle 28 ore; quello mensile varia dalle 64 alle 124 ore, mentre quello annuale prevede un intervallo che va dalle 600 alle 1352 ore.
Il periodo di prova per gli apprendisti
Il contratto di apprendistato deve avere un periodo di prova di almeno 25 giorni di lavoro, mentre le ore di formazione sono di: 120 per chi frequenta la scuola dell'obbligo; 100 per i diplomati di scuola media superiore; 80 per i laureati. I contratti di formazione del CCNL dei Pubblici Servizi prevedono inoltre una durata massima di 24 mesi e di 12 se è previsto il successivo inserimento nell'azienda; il periodo di prova dura 30 giorni.
I termini del contratto a tempo determinato
La durata del contratto a tempo determinato e interinale è invece di massimo sei mesi con dei limiti a livello di lavoratori assunti con tale tipologia contrattuale che variano a seconda della grandezza dell'azienda nel modo seguente: 4 lavoratori per aziende di massimo quattro dipendenti; 5 per quelle tra 5 e 9 dipendenti; 6 per le imprese tra 10 e 25 dipendenti; 7 per unità produttive da 26 a 35; 10 per le aziende da 36 a 50 dipendenti.
Cenni storici sul Portale MEPA
Per gestire questo genere di situazioni le PA usufruiscono del Portale MEPA ovvero del Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione: in parole semplici e spicce stiamo parlando di una piazza ‘telematica’ dove ogni giorno le pubbliche amministrazioni e le varie imprese si incontrano ‘via etere’ per poter soddisfare reciprocamente le proprie esigenze.
Ma questi beni o servizi che vengono offerti da altri soggetti come avvengono? O per meglio dire come vengono stipulati gli accordi con le varie società? Dove avvengono questi scambi e questi accordi?
Due elementi sostanziali di queste compravendite che poi inesorabilmente si riversano sui cittadini e sulla popolazione sono la trasparenza e la concorrenza: tutte le aziende, le società e le imprese che sono abilitate offrono alle pubbliche amministrazioni un catalogo più o meno vasto di servizi che sono ovviamente visibili a tutti i concorrenti in modo tale da poter fondare i propri principi operativi sull’onestà.
Le compravendite, giusto specificarlo, funzionano in modo assolutamente semplice ed intuitivo: un po' come quando facciamo delle mini aste sul web: possiamo accettare subito in modo passivo quanto offerto dal venditore oppure possiamo contattare lo stesso in modo da poter contrattare sul prezzo.
Quanto descritto, in modo basilare è il procedimento mediante il quale vengono affidati gli appalti pubblici ed in quanto materia delicata (visto quanto successo negli anni precedenti) vanno rispettare meticolosamente tutte le norme che ne regolano lo svolgimento trasparente.
Per quanto si possa criticare l’Italia e le sue metodologie di governo una nota di merito al Belpaese deve essere riconosciuta: l’Italia, infatti, è stata la prima in tutta l’Europa ad idealizzare e a mettere in atto un sistema di compravendita di servizi pubblici mediante vie telematica attraverso un canale come il Portale MEPA .
Era il 2002 quando il decreto del Presidente della Repubblica sanciva la nascita del portale MEPA al fine di dare maggiore trasparenza e serietà nell'assegnazione degli appalti pubblici. Così facendo venne sancita una nuova era, una piccola rivoluzione capace di ribaltare gli scambi di informazione e le relazioni commerciali: utilizzando infatti un semplice computer e una connessione internet era possibile affidare un appalto in pochi minuti cosa che fino a quel momento sembrava vera e mera utopia.
Come funziona la compravendita
Una piccola delucidazione comunque va data sulla struttura del portale MEPA o comunque sulla metodologia di compravendita.
Innanzitutto bisogna scindere le due tipologie di vendita, abbiamo infatti:
Gli ordini diretti: sono quelli che rappresentano il semplice sì della Pubblica Amministrazione che accetta passivamente le condizioni che vengono suggerite dalle aziende e dalle imprese;
La richiesta di offerta (RDO): sono delle vere e proprie gare alle quali vi si accede o tramite invito oppure tramite accesso pubblico. In questa occasione si dà avvio all’asta per accaparrarsi i servizi da elargire.
Come abbiamo visto dunque a partire dal 2002 si è cercato di dare con parziale successo ordine e trasparenza ad un mondo che fino a qualche anno prima era tutto fuorché ‘pulito’. L’accesso elargito a tutti, le gare che possono essere viste da tutte, gli eventuali accordi che possono essere sanciti tra le parti in modo diretto hanno letteralmente ribaltato e stravolto l’assegnazione degli appalti. C’è da dire, comunque, che c’è ancora chi storce il naso: è solo questione di tempo e anche gli scettici si ricrederanno. Dall’altronde il progresso scientifico e tecnologico non conosce pause e anche le Pubbliche Amministrazioni ne trarranno ulteriori beneficia. Ci potete scommettere.
Gli errori da evitare
Vediamo ora quali sono gli errori, molto comuni purtroppo, da evitare assolutamente quando ci muoviamo sul Portale MEPA . Il primo, molto frequente, è la registrazione senza essere abilitati. Molte aziende, infatti, si registrano sulla piattaforma senza aver prima completato l’abilitazione. Per poter utilizzare il MePA, dopo la registrazione e la ricezione delle credenziali tramite email occorre completare l’iscrizione attraverso l’abilitazione. Si tratta di un processo articolato che va a certificare la propria presenza sul portale. Per essere sicuro di aver completato questo passaggio ulteriore, basta autenticarti sul sito acquistinretepa.it con le tue credenziali e verificare che accanto al tuo nome ci sia la scritta “legale rappresentante”, nel caso in cui, invece, c’è scritto “registrato” allora vuol dire che l’abilitazione non è stata ancora effettuata o comunque terminata. Attenzione perché l’abilitazione prevede anche una doppia firma, una iniziale e una seconda dopo l’esame della commissione pubblica. Ogni comunicazione del Portale MEPA, inoltre, avviene direttamente sulla propria area personale, nel menu dedicato ai messaggi.
Un altro errore frequente è la compilazione non corretta del catalogo, un altro passaggio molto articolato e complesso nell’ambito dell’abilitazione al Portale MEPA. A volte purtroppo succede che proprio per la difficoltà a capire procedure e termini si commettono errori. Il catalogo puoi compilarlo o sul web o importando un file excel. Dopo aver completato questo passaggio, dovrai firmarlo digitalmente e inviarlo a CONSIP. Il catalogo, come è facile immaginare, è fondamentale sulla piattaforma perché è lo strumento con la pubblica amministrazione riesce a trovare ed eventualmente scegliere i tuoi servizi e prodotti. Ancora, un altro sbaglio comunemente commesso è la scelta di Keywords non corrette, cosa da evitare assolutamente perché è proprio attraverso le parole chiave presenti nelle descrizioni dei metaprodotti che un ente pubblico può risalire a noi.
Il meccanismo delle parole chiave sul Portale MEPA replica un po’ quello di Google ADWords, quindi se hai familiarità con quest’ultimo non dovresti avere problemi. Anche la mancanza di rinnovi è un errore comune, dato che non basta essere registrati e abilitati una sola volta sulla piattaforma, ma occorre che documentazione e abilitazioni varie vengano rinnovate semestralmente. Ecco perché, allora, molte aziende iscritte al Portale MEPA poi risultano inattive. Inoltre, sarà bene aggiornare anche i prezzi ed eventuali situazioni aziendali di volta in volta quando ce ne sia necessità. Anche l’adesione alla fatturazione elettronica va rinnovato ogni sei mesi. Attenzione quindi a non commettere nessuno di questi errori frequenti, così da poter lavorare con la pubblica amministrazione serenamente e con profitto.
Il mondo del lavoro è ricco di curiosità e approfondimenti leggi il nostro articolo "stipendi NoiPa" per completare le tue conoscienze.