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Se volete sapere come fare una busta paga, sappiate che  l’intestazione dei dati dell’azienda e l’intestazione dei dati del lavoratore, la posizione INPS e la posizione INAIL, dovranno essere riportati nella parte superiore o testa del documento. Dati per la compilazione della busta paga, come il rapporto di lavoro,il mese di retribuzione, la data di assunzione, il tipo di contratto lavorativo, il livello di inquadramento e la qualifica del lavoratore, la sede di lavoro, nonché il trattamento salariale e le ferie, sono elementi che andranno indicati sul cedolino, unitamente alle modalità di pagamento dello stipendio.

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L’INPS (Istituto Nazionale di previdenza sociale) è l’ente che ha la funzione di erogare le pensioni, fornendo altresì le principali prestazioni a sostegno del reddito. Le buste paga sono state al centro del dibattito dell’opinione pubblica grazie al bonus fiscale approvato dal Governo Renzi che ha dato 80 euro in più mensili ai lavoratori dipendenti che hanno un guadagno tra 8 mila e 24 mila euro. La misura è stata accolta con molto entusiasmo dalla maggioranza mentre l’opposizione l’ha aspramente criticata definendola fumo negli occhi.

Qual è la differenza tra cedolino e busta paga?

La differenza tra cedolino e busta paga è sottile e riguarda principalmente l'uso terminologico, anche se nella pratica quotidiana i due termini sono spesso utilizzati come sinonimi. Vediamo più in dettaglio le definizioni e le differenze:

Busta paga: La busta paga è il documento ufficiale che il datore di lavoro consegna al dipendente e che riepiloga tutte le informazioni riguardanti la retribuzione. È un documento mensile che contiene dettagli sullo stipendio lordo, le trattenute (come tasse e contributi previdenziali), eventuali indennità o straordinari, e lo stipendio netto che verrà accreditato al dipendente. In passato, il termine "busta paga" derivava dal fatto che effettivamente veniva consegnata fisicamente in una busta, spesso insieme allo stipendio in contanti. Oggi, nella maggior parte dei casi, il pagamento è elettronico e il documento viene inviato in formato digitale.

Cedolino: Il cedolino è semplicemente un altro modo per riferirsi alla busta paga, ma in un'accezione più specifica o informale. Spesso il termine viene usato per indicare la versione cartacea o digitale del documento che contiene il riepilogo delle retribuzioni, senza però riferirsi direttamente alla "busta" fisica. Inoltre, "cedolino" è un termine usato più frequentemente in contesti amministrativi o contabili per sottolineare la funzione riepilogativa del documento.

Differenze principali:

  1. Origine del termine:

    • Busta paga è un termine storico che fa riferimento alla vecchia modalità di consegna dello stipendio in contanti dentro una busta.
    • Cedolino è un termine più moderno e specifico che indica il documento riepilogativo del pagamento.
  2. Uso comune:

    • Nel linguaggio corrente, i due termini sono usati in modo intercambiabile. Tuttavia, "busta paga" è più diffuso nel parlare comune, mentre "cedolino" può essere usato in contesti più tecnici o formali, come nei software di gestione delle risorse umane.
  3. Aspetto formale vs. funzionale:

    • Il termine busta paga può evocare un aspetto più legato alla consegna fisica del documento, mentre cedolino pone l'accento sulla funzione contabile e di rendicontazione del documento stesso.

Contenuti della busta paga/cedolino

Entrambi i documenti contengono le stesse informazioni, che includono:

  • Dati del dipendente (nome, cognome, codice fiscale, posizione lavorativa).
  • Dati del datore di lavoro (denominazione dell’azienda, partita IVA).
  • Dettagli della retribuzione lorda.
  • Trattenute fiscali (IRPEF) e previdenziali (INPS).
  • Eventuali indennità o bonus.
  • Dettaglio delle ferie e dei permessi maturati.
  • Ore di lavoro, straordinari e eventuali assenze.
  • Totale netto percepito.

Dati per la compilazione del prospetto

Nel calcolo della busta paga, all'interno del corpo del documento, per la compilazione della busta paga, si inseriscono poi gli elementi riguardanti i giorni retribuiti, i giorni lavorati (o le ore), gli scatti di anzianità, le trattenute e le competenze, oltre alle indicazioni sui contributi, come riportato nelle colonne dei vari modelli della busta. Infine, il piede del documento, va compilato inserendovi i dati previdenziali, i dati fiscali, il TFR e gli importi netti in busta.

Chi si occupa di fare la busta paga

La gestione delle buste paga è un aspetto cruciale per qualsiasi organizzazione, poiché coinvolge la retribuzione dei dipendenti e una serie di obblighi fiscali e legali. Diverse figure professionali sono coinvolte nel processo di creazione e gestione delle buste paga, ognuna con ruoli specifici.

Responsabile delle Risorse Umane

Uno dei protagonisti principali nel processo di creazione della busta paga è il Responsabile delle Risorse Umane. Questo professionista gioca un ruolo fondamentale nella gestione dei dati dei dipendenti, raccogliendo informazioni sulle ore lavorate, le ferie e le assenze. Il Responsabile delle Risorse Umane è il punto di contatto per i dipendenti che hanno domande o problemi legati alla loro retribuzione.

Compilazione e Calcolo

Sotto la supervisione del Responsabile delle Risorse Umane, i professionisti dell'amministrazione del personale lavorano per compilare le buste paga. Questo processo comporta il calcolo accurato delle ore lavorate, inclusi straordinari e deduzioni per assenze. Questi addetti devono essere aggiornati sulle leggi fiscali e sulle normative che cambiano di frequente per assicurarsi che le buste paga siano conformi.

Collaborazione con il Dipartimento Finanziario

Il dipartimento delle Finanze è un altro attore chiave nel processo di gestione delle buste paga. Una volta che le buste paga sono state elaborate, il dipartimento Finanziario si assicura che i fondi necessari siano disponibili per coprire le retribuzioni dei dipendenti, le tasse e i contributi previdenziali. Una stretta collaborazione tra il dipartimento delle Risorse Umane e quello Finanziario è essenziale per garantire una corretta pianificazione finanziaria.

Esperti Fiscali e Legali

Le leggi fiscali e le normative legate alle buste paga sono spesso complesse e in continua evoluzione. Gli esperti fiscali e legali sono fondamentali per assicurare che le buste paga siano conformi alle leggi vigenti e che le detrazioni e le tasse siano calcolate correttamente. La loro competenza aiuta a evitare problemi legali e a ridurre il rischio di sanzioni finanziarie.

Da cosa è composta la busta paga

La retribuzione si compone di una parte fissa e di una parte variabile.
Il minimo sindacale è la parte fissa dello stipendio, ossia la parte della retribuzione sancita da precedenti accordi sindacali e inserita nel Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro CCNL. La parte variabile è quella comprensiva di straordinari, assegni di indennità, assegni familiari, tredicesima e quattordicesima (laddove prevista) mensilità.

Se vuoi scoprire tutto sulla tredicesima per le neo-mamme, il nostro articolo ti fornirà tutti i dettagli necessari.

Riguardo i contributi, ossia parte dei soldi che vengono versati ogni mese dal dipendente e dal datore di lavoro per finanziare l'INPS, nei casi di dipendenti privati l’istituto di riferimento è l’INPS, mentre per i dipendenti pubblici è l’INPDAP. La differenza è che i contributi versati dal datore di lavoro non sono visibili sulla busta; al contrario, i contributi versati dal lavoratore sono indicati nell’apposita casella.

Altre voci

immagine esemplificativa di come fare una busta paga

Il lavoratore è soggetto a due tipologie di trattenute, riconducibili nei contributi che finanziano l'Inps e nell’ Irpef che va allo Stato. Vediamo nel dettaglio alcune voci utili nella compilazione della busta paga:

  • La rata addizionale comunale. L’addizionale comunale viene fissata entro il 15 dicembre di ogni anno in misura fissa, tuttavia ciascun comune può stabilirla a propria discrezione. Ecco come comprendere quale aliquota è stata applicata al vostro reddito complessivo
  • La rata addizionale regionale. Riguardo a quale regione fare riferimento per il pagamento delle addizionali, si prenderà in considerazione la regione relativa al domicilio al 31 dicembre dell’anno per cui si versa l’addizionale.

Gli 80 euro di Renzi

E’ stato il principale atto del Governo Renzi, ossia il bonus da 80 euro mensili riversati ai lavoratori dipendenti con stipendio compreso tra 8 mila e 24 mila euro. Il bonus decresce fino ad arrivare allo zero per chi guadagna oltre 26 mila euro. C’è stata molta discussione su questa misura varata dall’esecutivo, tra chi la paragonava a un’elemosina e chi invece assegnava alle persone un surplus che nell’arco dell’anno diventavano più di 800 euro. Il Governo ha pensato a questa misura per alimentare la crescita dei consumi, frenata dalla crisi economica che non permetteva di poter eccedere in alcune spese ritenute secondarie. Purtroppo almeno per ora il bonus non ha dato riscontri oggettivi in termini di consumi però sicuramente rimane senz’altro una minima boccata d’ossigeno per quanti comunque possono permettersi una spesa in più grazie a questi 80 euro. L’obiettivo dell’esecutivo è di confermare il bonus anche per il prossimo anno, cercando addirittura di allargare la platea. Sarà necessario trovare però le risorse necessarie per finanziare quest’opera.

Il contributo di solidarietà del 2014

Lo stipendio spesso è stato oggetto di grandi dibattitti e polemiche. Ed ecco quindi che è arrivata una notizia negativa per chi lavora. L’esecutivo ha confermato che anche per tutto il 2015 gli stipendi degli statali resteranno bloccati ma emerge una nuova piccola tassa che deriva dalla riforma Fornero del 2012. Infatti, per i lavoratori dipendenti scattera il contributo di solidarietà che come riporta l’Inps sarà dello 0.50%. Si è calcolato che da una busta paga di 1500 euro lordi ciò che sarà prelevato equivarrà a 8 euro in più. Lo scatto andrà a colpire i lavoratori non coperti dalla Cig e saranno levati gli arretrati a partire dal gennaio 2014. Non proprio una misura ad hoc, anche se è stata varata due anni fa, quella annunciata dall’ente previdenziale: se si vuole riportare la crescita a dati dignitosi, bisogna incentivare il consumo attraverso stipendi decenti, non togliendo soldi dalle buste paga.

Se cerchi ulteriori informazioni sull'argomento, ti consiglio di dare un'occhiata all'articolo "Stipendi PA".

Bibliografia

  • De Angelis, Lorenzo - Il calcolo della busta paga: Aspetti normativi e pratici - Giuffrè Editore
    Testo di riferimento per chi si occupa di amministrazione del personale. Fornisce una panoramica completa sugli aspetti normativi del calcolo delle buste paga, con numerosi esempi pratici.

  • Conti, Giovanni - Amministrazione del personale e gestione delle paghe - Wolters Kluwer
    Manuale pratico che esplora in dettaglio la gestione delle paghe, il calcolo dei contributi e gli obblighi fiscali, fornendo strumenti utili per chi opera nel settore delle risorse umane.

  • Rossi, Matteo - Il cedolino paga: Una guida per professionisti e imprese - Il Sole 24 Ore
    Un testo rivolto ai professionisti e alle piccole e medie imprese, con una guida completa al cedolino paga, alla normativa vigente e agli obblighi fiscali e contributivi.

  • Bianchi, Francesca - Paghe e contributi: Manuale operativo - IPSOA
    Opera pratica e dettagliata che affronta ogni aspetto del calcolo delle buste paga e dei contributi previdenziali e fiscali, con particolare attenzione agli aggiornamenti legislativi.

  • Ferrari, Claudia - Il calcolo della retribuzione: Norme, prassi e casi concreti - Maggioli Editore
    Testo completo che analizza in modo dettagliato la normativa che regola il calcolo della retribuzione e fornisce esempi concreti di calcolo delle buste paga, con approfondimenti sui contratti collettivi.

FAQ sul calcolo della busta paga

  1. Come si calcola la retribuzione netta di un dipendente?

    Il calcolo della retribuzione netta di un dipendente parte dalla retribuzione lorda, che rappresenta l'importo complessivo spettante prima delle deduzioni fiscali e previdenziali. Per ottenere la retribuzione netta, è necessario sottrarre:

    • I contributi previdenziali a carico del dipendente (generalmente il 9,19% per i dipendenti del settore privato);
    • Le ritenute fiscali, che variano in base alle aliquote IRPEF applicabili in funzione dello scaglione di reddito;
    • Eventuali trattenute per addizionali regionali e comunali.

    Una volta applicate tutte queste trattenute, si ottiene l’importo netto, ovvero quello che il dipendente riceverà effettivamente come stipendio.

  2. Quali sono gli elementi che compongono una busta paga?

    La busta paga è composta da diverse voci principali, tra cui:

    • Retribuzione base: corrisponde al salario minimo stabilito dal contratto collettivo di riferimento;
    • Contingenza: compenso aggiuntivo che tiene conto del costo della vita;
    • Assegni familiari: erogati ai dipendenti che ne hanno diritto, in base alla composizione del nucleo familiare;
    • Premi e incentivi: bonus legati alla produttività o ad obiettivi aziendali raggiunti;TFR: accantonamento per il Trattamento di Fine Rapporto;Contributi previdenziali e fiscali: trattenute relative alle imposte e ai contributi da versare agli enti previdenziali.
  3. Come influiscono le detrazioni fiscali sul calcolo della busta paga?

    Le detrazioni fiscali riducono l'importo dell'imposta IRPEF dovuta dal dipendente, influenzando direttamente la retribuzione netta. Le principali detrazioni che si applicano sono:

    • Detrazioni per lavoro dipendente: importi variabili in base al reddito e al numero di mesi lavorati nell’anno;
    • Detrazioni per familiari a carico: applicabili in base al numero di familiari a carico, come figli e coniuge;
    • Detrazioni per spese mediche, mutui, assicurazioni e altre spese deducibili: che possono essere utilizzate per ridurre ulteriormente il carico fiscale.

    Queste detrazioni vengono applicate direttamente dal datore di lavoro al momento del calcolo delle imposte sulla busta paga.

  4. Cosa sono e come si calcolano i contributi previdenziali?

    I contributi previdenziali sono somme che il datore di lavoro e il dipendente devono versare agli enti previdenziali, come l'INPS, per garantire al lavoratore le prestazioni pensionistiche future. I contributi a carico del dipendente sono trattenuti direttamente in busta paga e costituiscono una percentuale della retribuzione lorda, mentre quelli a carico del datore di lavoro rappresentano una voce aggiuntiva di costo per l'azienda. Il calcolo dei contributi varia in funzione del contratto di lavoro e del settore di appartenenza.

  5. Che ruolo gioca il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) nel calcolo della busta paga?

    Il CCNL stabilisce le condizioni normative ed economiche applicabili al rapporto di lavoro, inclusi i minimi retributivi, gli scatti di anzianità, i premi e le indennità. Ogni settore ha il proprio CCNL, che definisce gli standard per il calcolo della retribuzione base, le ferie, i permessi, e i trattamenti di malattia e maternità. Il datore di lavoro deve attenersi a quanto stabilito dal CCNL nel calcolo della busta paga, garantendo che i compensi e i diritti riconosciuti siano conformi alle disposizioni contrattuali.

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.

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