Oggi vediamo come funziona la Cassa Integrazione. La cassa integrazione è un intervento dello Stato richiesto dalle aziende o dalle società che hanno gravi difficoltà finanziare e si concede per un periodo di tempo limitato. Il fine della cassa integrazione è quello di aiutare il titolare dell'azienda a risanare la sua situazione economica, in maniera da evitare la chiusura dell’attività e una conseguente perdita del lavoro, di coloro che avevano impiego nell’azienda. Esistono 2 differenti tipi di cassa integrazione, l'ordinaria e la straordinaria.
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- Cassa Integrazione guadagni straordinaria in deroga
- Come funziona la cassa integrazione per quanto riguarda malattie, ferie, festività e tfr?
- Chi ha diritto a riceverla per la tredicesima
Quella ordinaria permette ai dipendenti di ricevere l’80% dello stipendio base, che spetta loro ogni mese. Questo genere di CI può durare per massimo 13 settimane. Se in questo periodo la situazione economica della società non è migliorata di molto, il titolare può chiedere delle proroghe. La cassa integrazione straordinaria invece viene concessa dallo Stato in caso di ristrutturazione, dichiarazione di liquidazione coatta amministrativa, dichiarazione di fallimento ecc. E’ importante sapere che la cassa integrazione straordinaria spetta agli impiegati, ai quadri e agli operai ma purtroppo non spetta ai dipendenti che hanno contratti di formazione al lavoro, a progetto e di apprendistato.
Cassa Integrazione guadagni straordinaria in deroga
Ma come funziona la Cassa Integrazione? Questa opera in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa motivate da:
- ristrutturazione, riorganizzazione o riconversione aziendale
- crisi aziendali
- procedure concorsuali (quali ad esempio il fallimento)
- per cessazione di attività
A chi spetta?
Ai fini della concessione del trattamento straordinario di integrazione non è sufficiente che si verifichino le condizioni sopra indicate ma è necessario che queste vengano verificate, su richiesta dell’imprenditore, con decreto del Ministro del Lavoro.
Tale integrazione non trova applicazione in tutte le imprese ma solo in quelle industriali che abbiano occupato più di 15 dipendenti nel semestre precedente commerciali con più di 200 lavoratori anche se, vista la gravità delle situazioni che giustificano il ricorso a tale trattamento, il suo ambito di applicazione negli ultimi anni si è sempre più ampliato.
Anche in caso di CIGS hanno diritto al trattamento gli operai, gli impiegati e i quadri ai quali spetta un‘indennità determinata in misura analoga a quelle della gestione ordinaria
Per quanto riguarda la durata, in caso di ristrutturazione, riorganizzazione o riconversione aziendale non può superare i 24 mesi consecutivi (sono ammesse 2 proroghe di massimo 12 mesi ciascuna) mentre in caso di crisi aziendali non può superare i 12 mesi.
In ogni caso, in ogni unità produttiva non può superare i 36 mesi nell’arco di un quinquennio indipendentemente dalle cause. Vediamo meglio come funziona la Cassa Integrazione.
Da queste informazioni possiamo desumere che il sistema delle integrazioni salariali non tutela semplicemente il singolo lavoratore ma l’insieme dei lavoratori coinvolti in un’impresa. La Cassa Integrazione Guadagni straordinaria infatti consente all’impresa stessa, coinvolta in un periodo di crisi, di evitare i licenziamenti in attesa di poter riprendere l’attività.
Come funziona la cassa integrazione per quanto riguarda malattie, ferie, festività e tfr?
Con l’emergenza sanitaria è stata introdotta la “cassa integrazione guadagni a Zero Ore” che permette di sospendere temporaneamente il rapporto di lavoro in modo parziale o totale. In base alla tipologia di azienda si applica un istituto diverso: nel settore industriale, per esempio si applica la CIGO (cassa integrazione guadagni ordinaria) e per le imprese che non accedono alla CIGO intervengono i “fondi” che possono essere bilaterali, bilaterali alternativi o di integrazione salariale. In extremis interviene la cassa integrazione in deroga a cui si accede tramite richiesta alla Regione di appartenenza.
La cassa integrazione ha conseguenze sul calcolo delle ferie, la tredicesima ed eventuale quattordicesima. TFR, malattia e infortunio.
Cassa integrazione e tredicesima o quattordicesima
Mentre la tredicesima viene erogata nel mese di dicembre, la quattordicesima è prevista solo se citata nel CCNL di riferimento ed è applicato dall’azienda che prevede l’accredito di una somma aggiuntiva. La quattordicesima viene erogata solitamente il mese di luglio.
Quando subentra la cassa integrazione, la tredicesima e quattordicesima sono erogate dall’INPS, ma il rateo non matura se la cassa integrazione è pari o superiore a 15 giorni nel mese. Qualora sia dovuta è pari all’80% della retribuzione.
C’è una distinzione da fare tra CIG a zero ore e CIG a orario ridotto. Per esempio, nel caso di un cassaintegrato per la durata di 2 mesi, si prospettano le seguenti ipotesi:
- nel caso della cassa integrazione a zero ore, la tredicesima non viene calcolata per i due mesi di sospensione. Nel computo finale, dunque, la CIG verrà calcolata solo su 10 mensilità. Per i due mesi di cassa integrazione il lavoratore percepirà dall’INPS l’80% della retribuzione comprensiva del rateo di tredicesima;
- nel caso della cassa integrazione a orario ridotto, la tredicesima è calcolata due volte. Una volta per il computo finale sulle ore lavorate e un’altra sull’indennità INPS per la parte delle ore non lavorate.
Per un quadro completo sulla tredicesima in maternità, consulta il nostro articolo appositamente redatto.
Calcolo Ferie e CIG
Le ferie rappresentano un istituto inderogabile di legge: vale a dire che il lavoratore non può rinunciarvi. Ha diritto a goderne per una durata di 4 settimane. Il periodo feriale spetta in misura proporzionale al lavoro svolto. Il rateo di ferie matura quando il lavoratore lavora per un periodo pari o superiore a 15 giorni in un mese.
Trattamento dell’assegno familiare in CIG
L’assegno per il nucleo familiare spetta in misura variabile in base al numero dei componenti e al reddito posseduto da ciascuno di essi. L’assegno si eroga in misura intera se il contratto di lavoro è pari ad 24 ore settimanali e spetta solo se il 70% del reddito complessivo del nucleo familiare deriva da lavoro dipendente.
Quando subentra la CIG, il lavoratore continua a ricevere mensilmente l’integrazione salariale. Alcune eccezioni, però, poiché nessun emolumento è erogato per quanti percepisce il Fondo di integrazione salariale o il Fondo di integrazione salariale bilaterale alternativo.
CIG e il TFR
Rispetto al TFR, nulla cambia relativamente ai calcoli per la maturazione del trattamento di fine rapporto. Quindi, anche durante la cassa integrazione, ma generalmente in ogni altri ipotesi, matura il 100% del TFR. In ultima analisi, anche quando cessa il rapporto di lavoro, al lavoratore saranno riconosciuti anche i periodi di cassa integrazione.
E in maternità? Lo stesso discorso vale per la maternità: la CIG è ininfluente sotto il punto di vista dell’indennità di maternità, sia in termini retributivi sia normativi.
Cosa succede in caso di malattia
Se un lavoratore si ammala, esistono due tipi di interruzione o sospensione del lavoro: totale o parziale. Nel caso in cui il lavoratore sia colpito da malattia durante la cassa integrazione guadagni a zero ore, ovvero con la completa sospensione dal lavoro, continuerà a ricevere le integrazioni salariali. Poiché si tratta di un'attività lavorativa sospesa al 100%, il lavoratore non è obbligato a comunicare il proprio stato di malattia. Inoltre, se lo stato di malattia precede l'inizio della sospensione dell'attività lavorativa, l'INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) stabilisce due casi specifici:
- Se tutta la forza lavoro di un ufficio, reparto, squadra o simile in cui il lavoratore è assegnato finisce in cassa integrazione, anche il lavoratore malato entrerà in CIG (Cassa Integrazione Guadagni) dalla data di inizio della stessa.
- Se la sospensione non coinvolge l'intera forza lavoro nei reparti a cui il lavoratore appartiene, il lavoratore malato continuerà a beneficiare dell'indennità di malattia, se prevista dalla normativa vigente.
Per quanto riguarda la cassa integrazione guadagni ad orario ridotto, in cui vi è una riduzione dell'attività lavorativa, l'INPS precisa che prevale l'indennità economica di malattia. Nel caso di infortunio durante il periodo di sospensione dal lavoro dovuto a un infortunio occorso sul posto di lavoro poco prima della sospensione o a una ricaduta collegata a un precedente infortunio, il trattamento per la cassa integrazione viene sospeso e sostituito dall'indennità INAIL (Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) per intero.
Obblighi del datore di lavoro
Nell'ambito delle integrazioni salariali, il nostro ordinamento prevede due diversi tipi di intervento, uno ordinario, c.d. Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIG) e uno straordinario, cd. Cassa Integrazione Guadagni straordinaria (CIGS) applicabili nei settori dell’industria, dell’agricoltura e dell’edilizia. Vediamo nello specifico il primo tipo, quello della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria.
Ai sensi della L. 164/1975 l'integrazione salariale ordinaria è prevista per tutte le aziende industriali per sospensione dell’attività produttiva o riduzione dell’orario di lavoro conseguenti a:
- situazioni aziendali dovute da eventi transitori
- situazioni temporanee del mercato
Beneficiari della CIG: la busta paga e i benefit
Ne hanno diritto i lavoratori con qualifica di operaio, impiegato e quadro, sono quindi esclusi da tale trattamento i dirigenti.
Per beneficiare dell’integrazione salariale l’impresa deve presentare apposita domanda all’inps, se l’imprenditore omette di presentare tempestivamente tale domanda e fa decadere i lavoratori dal diritto al trattamento, è tenuto a corrispondere ad essi una somma equivalente.
Se vuoi saperne di più sulle buste paga, consulta i nostri articoli: "Buste paga INAIL" (clicca qui per l'articolo), "Come compilare una busta paga" (clicca qui per approfondire) e "Calcolo delle detrazioni per figli a carico" (clicca qui per saperne di più).
Chi ha diritto a riceverla per la tredicesima
Le persone che ricevono uno stipendio minore a quello che avrebbero preso in normali condizioni lavorative, possono contare sulla cassa integrazione e tredicesima. La tredicesima rappresenta una mensilità aggiuntiva che va alle persone che possiedono un contratto a tempo determinato oppure indeterminato. Nel caso della cassa integrazione, la tredicesima mensilità è ovviamente di importo minore alla normale tredicesima, in quanto viene calcolata sulla base della somma delle mensilità ricevute nell'anno.
Ora sappiamo come funziona la Cassa Integrazione ma nel caso in cui però i dipendenti hanno una cassa integrazione che ha ridotto in parte le ore di lavoro settimanali o mensili, hanno diritto a ricevere l’intero importo della normale tredicesima mensilità. Lo Stato o l’ente di previdenza che corrisponde la cassa integrazione pagherà al dipendente l’80% della normale tredicesima, la parte restante, quindi il 20% della somma intera, sarà pagato dal datore di lavoro. Quindi le persone che si trovano in cassa integrazione possono almeno contare sulla cassa integrazione tredicesima.
Per quanto riguarda il nuovo anno, questi sono una serie di obblighi che legano la CIGS ad argomenti come la tredicesima in primis, le ferie e permessi di lavoro e diritti particolari del lavoratore che si trova in questa condizione.
Innanzitutto, per quanto riguarda i permessi lavorativi retribuiti e la possibilità di farne richiesta, abbiamo diverse situazioni. Proseguiamo con i dettagli di come funziona la Cassa Integrazione.
I permessi
Per quanto riguarda il congedo matrimoniale, questo è consentito ai sensi di legge. Il congedo di tipo parentale invece può essere interrotto ed il lavoratore può entrare in CIGS. Per il congedo di tipo straordinario, siamo all'incirca sullo stesso livello del precedente. In caso di permesso o ex festività per effettuare la donazione del sangue, il trattamento è completamente a carico dell'INPS.
Prestiti
A livello di richieste prestiti e contributi, in queste situazioni abbiamo l'obbligo di fornire al lavoratore l'assegno per il nucleo familiare, seguendo i periodi autorizzati dalle norme del caso. Se si è fatta richiesta di prestito tramite cessione del quinto durante il periodo precedente la cassa integrazione, poiché non sarà possibile da parte del datore corrispondere le rate all'ente che ha credito nei suoi confronti, tali quote dovranno essere pagate per intero dai lavoratori. Infine terminiamo l'articolo su come funziona la Cassa Integrazione.
Altri interventi
In merito alla richiesta delle ferie, e alla loro maturazione, nel caso della CI a zero ore, non viene maturato alcun giorno, mentre per quella a rotazione, si parla di ferie maturate solamente nei giorni in cui l'attività è stata compiuta normalmente e in base alle ore effettive per cui si è lavorato a pieno regime.
Se un lavoratore si infortuna o è già infortunato durante il periodo, esce di diritto dallo stato di CIGS e non vi può essere dunque inserito. Anche per le malattie, prevale la cassa se ci si ammala precedentemente alla messa in esecuzione, mentre prevale il periodo di malattia se c'è una sospensione parziale dell'attività di tipo aziendale.
Speriamo di avervi chiarito tutti i dettagli di come funziona la Cassa Integrazione.